#BP2020 | Il gioco del ri-equilibrio (ovvero Nord e Sud ma non solo)

Un esercizio progettuale aperto a tutti: scadenza 10 gennaio 2020

Pubblicato il 07/08/2019 / di / ateatro n. #BP2019 | Per una politica dello spettacolo , #BP2020 , 169 , FUS

Ateatro vuole iniziare una riflessione – aperta al contributo di tutti – sugli squilibri territoriali che caratterizzano la cultura italiana, e in particolare il teatro. Quella che segue è la lettera che abbiamo inviato ad alcuni amici, chiedendo loro un “esercizio progettuale”. L’invito è aperto a tutti: le risposte più interessanti verranno pubblicate su ateatro e discusse in una restituzione pubblica.

Il gioco del ri-equilibrio

Sessantuna (1980) di Gaetano Pesce per Cassina. Serie limitata di 61 tavoli numerati, che messi insieme in un enorme puzzle, compongono la penisola italiana. Ogni tavolo è prodotto in resina colata nei colori della bandiera italiana (verde, bianco, rosso). Forma e colorazione di ciascun tavolo sono uniche.

Il tema del riequilibrio territoriale rispetto alle politiche culturali e di sostegno pubblico è stato protagonista di alcuni appuntamenti delle Buone Pratiche del Teatro, non ultimo l’incontro del 30 marzo scorso a Fondazione Feltrinelli nel più ampio perimetro delle competenze Stato/Regioni/Enti Locali e con una attenzione soprattutto alla dicotomia Nord vs Sud.
Ma il problema degli squilibri nel campo dell’azione culturale ha molte fisionomie, tante declinazioni, per cui rischia di essere riduttiva la sola contrapposizione tra il ricco settentrione e il più disagiato meridione, che in ogni caso è certamente la questione più vistosa. Ad esempio lo squilibrio tra centro città e periferie, tra capoluoghi di provincia maggiormente attrattori e resto della dimensione regionale, tra le isole e il resto d’Italia e così via.
Gli evidenti e perduranti squilibri, non corretti da adeguate politiche pubbliche attive o efficaci programmazioni, costituiscono un debito di opportunità, un vuoto di possibilità, che impoveriscono la stessa azione culturale e incidono fortemente sul tessuto sociale (basti pensare ai dati della cosiddetta “povertà educativa” che ha una relazione forte tra scarsa domanda e scarsa offerta).
Per questo motivo Ateatro ha pensato di lanciare una sorta di “esercizio progettuale” e di scenario: cosa fareste con una dotazione finanziaria a disposizione, calibrata su tre ordini di grandezza, per intervenire con una politica, oppure un programma (multi progetto), o anche un solo progetto, per aggredire una situazione di squilibrio per voi più saliente, qualsiasi essa sia, con l’obiettivo di incidere su un possibile riequilibrio.
Gli ingredienti del gioco sono la generosità e il servizio a un interesse collettivo. È possibile rispondere a una sola delle tre situazioni o anche a tutte tre, con proposte valide e possibilmente non generiche, dichiarando a monte quale problematica di squilibrio s’intende affrontare nei limiti del budget che si sceglie.

Esercizio progettuale (massimo 3000 battute, spazi inclusi, per ogni risposta)

Come interverrei per affrontare uno squilibrio nel campo dell’azione culturale e dello spettacolo dal vivo, se avessi a disposizione:

1. 10 mila euro;

2. Oppure 100 mila euro;

3. Oppure 3 milioni di euro.

Inviare entro il 10 gennaio 2020 a:

segreteria@ateatro.org
+39 389 6308310

 

Con il contributo di




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