La comunicazione, gli spettatori, il mercato

BP2020 Il gioco del Riequilibrio

Pubblicato il 09/04/2020 / di / ateatro n. #BP2020 , 172 , FUS

1) 10 mila euro
Un fondo esiguo che può rendere esplicito un problema della produzione e attivare soluzioni coinvolgendo addetti. Mi spiego. La maggioranza delle produzioni viene pubblicizzata presso operatori e pubblico con materiali visivi spesso scadenti e testi di presentazione approssimativi, talvolta imbarazzanti. Un bando per studi di comunicazione e addetti o per Università, del valore di 10.000 euro, per istituire uno sportello di consulenza attiva per la produzione, per i primi 10 che ne faranno richiesta.

2) 100 mila euro
Un bando per tre soggetti per progetti complessi e triennali per lo sviluppo delle competenze dello spettatore. Sono molte le attività di A.D. e A.E. ma solo in poche situazioni sono progetti continuativi e dotati di progettazione integrata, di obiettivi chiari e valutazioni dei risultati.

3) 3 milioni di euro
Credo che tra i tanti scompensi del sistema – (da cui deriva la sommaria e mediamente scarsa qualità della produzione) – la distribuzione e il mercato rappresentino il più grave ostacolo allo sviluppo della produzione, soprattutto a quella medio-piccola. Credo che almeno il 50% di questo ipotetico stanziamento dovrebbe intervenire come azione di sistema per riequilibrio del mercato. Grazie a un incentivo finanziario (o copartecipato dallo stato) andrebbero attuate misure di sistema, come:
– Nazionali: ospitare nel triennio, con rotazione annuale, almeno 3 compagnie medio-piccole scelte in accordo fra tutti i nazionali.
– Tric: ospitare nel triennio, con rotazione annuale almeno 5 compagnie medio-piccole scelte in accordo fra tutti i tric. Considerando la vastità territoriale che interessa i Tric potrebbero essere valutate fasce geografiche (nord centro sud) ma con la necessità di rotazione fra le aree nel triennio per favorire la circolazione della produzione nell’area nazionale.
– Centri produzione: idem come i Tric.
– Teatri Comunali che se non Teatri di Tradizione sono totalmente tralasciati dal sistema nazionale (o ricompresi nella circuitazione): incentivi per progetti speciali di ospitalità articolati con pratiche di AD AE e in azioni di sviluppo della relazione spettatore-artista; progetto almeno biennale per almeno due giovani compagnie.
20% dello stanziamento – sempre sotto forma di incentivo- per i Circuiti affinché:
– almeno il 15% delle repliche siano effettuate da compagnie medio-piccole del territorio non abitualmente ospitate nel triennio precedente;
Destinare il restante 25% alla mobilità della Commissione Fus perché conosca ciò che giudica e dal vivo. Ovviamente non entro nel merito della necessaria competenza dei commissari.




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