#Valeri100 | il 31 luglio 2020 la grande attrice festeggia il 100 anni!

Pubblicato il 30/07/2020 / di / ateatro n. 173

Fresco di stampa: Franca Valeri, Tutte le commedie, La Tartaruga

Questa intervista inedita a Franca Valeri è stata realizzata nel febbraio 2003, nel corso della preparazione dela retrospettiva su Vittorio Caprioli organizzata per la quinta edizione del Lodi Città Film Festival (vedi il volume pubblicato dalle Edizioni Falsopiano a cura di Fabio Francione e Lorenzo Pellizzari). [n.d.r.]

“Da poco ho terminato di fare un film con Giorgio Ferrara, Tosca e altre due, tratto da un mio lavoro teatrale. Le scene sono state realizzate da Danilo Donati, prima di morire e negli stessi studi dove ha costruito i balocchi del Pinocchio di Benigni. E’ riuscito a fare il miracolo di ricostruire tutti i palazzi e i luoghi di Tosca. Credo che sia un bel film, vi partecipano attori come Carlo Cecchi e Andrea Roncato”.

Gli occhi di Franca Valeri sembra che guardino avanti e l’impressione diventa certezza ascoltandola parlare sia del presente e dei suoi progetti teatrali, cinematografici che già escono dai cassetti quasi pronti per essere realizzati, sia di fatti del passato apparentemente lontani ma che fanno parte del vissuto dell’ottantaduenne attrice milanese.

“Ho tanto da fare e da studiare. Ho messo a punto un lungo monologo La vedova Socrate per il Teatro Eliseo di Roma diretto da Peppino Patroni Griffi e dovrò curare la regia di Blu Orange di Joe Pennhall con Enrico Lo Verso, Timothy Martin, un attore di colore e Urbano Barberini”.

Di passaggio a Milano e alla fine della ripresa di Mal di ma(d)re di Pierre Olivier Scotto, proprio con Urbano Barberini “attore molto inglese, bravissimo”, la Valeri racconta del suo sodalizio artistico e privato con Vittorio Caprioli.

”Vittorio era un uomo geniale e simpatico, ma come marito era molto chiuso, aveva un carattere difficile che io però comprendevo. Ci stimavamo tantissimo nella vita e nella professione”.

I Gobbi: Franca Valeri tra Alberto Bonucci e Luciano Salce

Franca Valeri, nata Norsa, conobbe Caprioli nell’immediato dopoguerra con Alberto Bonucci e Luciano Salce, il celebre trio dei Gobbi. Per un equivoco la Valeri non venne ammessa all’Accademia d’Arte Drammatica; la mancata ammissione le aprì i sipari dei teatri.

“Io avevo avuto fortuna con il personaggio della signorina Snob e Caprioli tornato da Parigi in tournée mi prese immediatamente per i suoi spettacoli”.

La signorina Snob e le altre figure femminili che rincorrono in teatro, al cinema, in tv e nei libri la carriera di Franca Valeri si riversano prepotentemente anche nei film di Caprioli.

“A un certo punto Caprioli sentì il bisogno di fare un film e di curarne la regia. Vittorio, Raffaele La Capria e io scrivemmo il soggetto e la sceneggiatura, il film che ne uscì fu Leoni al sole, che ebbe anche una certa notorietà”.

Ugo Tognazzi sul set di Splendori e miserie di Madame Royale (1970)
(ANSA/effedia)

Caprioli dirigerà la Valeri in tre film e mezzo dal 1961 al 1967: dopo Leoni al sole, Parigi o cara, Scusi facciamo l’amore e l’episodio La manina di Fatma. Nel ’70 non accreditata l’attrice scriverà i dialoghi di Splendori e miserie di Madame Royale, considerato il capolavoro di Caprioli regista.
La chiacchierata cade anche sul teatro d’oggi e la Valeri con piglio severo ne traccia un bilancio poco lusinghiero con spettacoli che nascono da sceneggiature e con l’imposizione di personaggi provenienti dalla televisione, “una vera e propria mazzata”, ma un impeto d’orgoglio dell’attore che conosce l’arte e i suoi luoghi le fa riacquistare un tono di speranza:

“Il teatro italiano mi sembra che si stia riprendendo, grazie soprattutto al pubblico. Sono stupita che ad esempio per il mio Mal di ma(d)re ci sono persone che l’hanno visto tre anni fa ed oggi ritornano anche due volte. Ma so ciò accade anche per altri spettacoli”.