Una scuola “per fare il tuo teatro”

A Urbino è attiva da cinque anni una scuola per teatranti, una scuola “per fare il tuo teatro”. A luglio, quando i fuori *sede dell’università tornano a casa, Urbino Teatro Urbano trasforma la città in un master dello spettacolo. Nato nel 2018 e organizzato dal Centro Teatrale Universitario Cesare Questa dell’Università di Urbino e diretto da Michele Pagliaroni, oltre a spettacoli e incontri, propone il Corso di alta formazione Fai il tuo teatro!, con esperti che avvicinano e coinvolgono gli studenti e decine di giovani professionisti da tutta Italia. I comidi dell’arte erano attori straordinari, che sapevano usare magistralmente la maschera, ma erano soprattutto abili imprenditori di sé stessi, come dimostrano già del Cinquecento i primi contratti di compagnia.
La call rivolta alle giovani compagnie, da quest’anno a pagamento, viene lanciata a primavera.
Vengono poi selezionati i progetti delle giovani realtà teatrali che seguiranno i corsi avanzati durante i dieci giorni del festival: il corso organizzatori con Mimma Gallina e il duo del Teatro del Quarticciolo, Giorgio Andriani e Antonino Pirillo; comunicazione con Danilo Mancini, Vittoria Podrini, Marina Saraceno; tecnica e allestimento con Francesco Mentonelli; e lo straordinario laboratorio di costruzione di maschere in cuoio con Stefano Perocco e Tullia Dalle Carbonare. Un fitto calendario per le compagnie selezionate che, finito l’orario di lezione, oltre a poter assistere gratuitamente agli spettacoli del festival, hanno la possibilità di confrontarsi con i colleghi, creando sinergie e collaborazioni.

Il festival

Oltre a essere una scuola, Urbino Teatro Urbano è un vero e proprio festival, con spettacoli e incontri in diverse location della cittadina. Fil rouge della manifestazione il “teatro popolare”: Michele Pagliaroni è un attore e formatore specializzato nella Commedia dell’Arte e gli spettacoli che propone si muovono in questa direzione, e negli anni sta diventando un punto di riferimento per chi vuole scoprire e approfondire questo linguaggio. Ospiti fissi – o quasi – Stivalaccio Teatro, che da anni, con la regia di Marco Zoppello, lavorano alla reinvenzione di una moderna Commedia dell’Arte. Quest’anno a Urbino hanno portato Buffoni all’inferno, dove si immagina che tre attori vengano scritturati dal demonio per intrattenere le folle dei dannati: una sequenza di gag che, al di là del divertimento, della gestualità esasperata e delle risate, ricordano che le maschere (e il teatro) hanno un rapporto molto stretto con la morte.
Guest star il professor Roberto Danese, coinvolto nello spettacolo di piazza dei VAN (Verso Altre Narrazioni) come alter ego di Plauto, per raccordare la rivisitazione scanzonata e goliardica dei giovane gruppo siracusano.
Ma non solo teatro: dalle note di un tango alle ballate russe, passando da Grecia, Spagna e Francia, sabato 8 luglio Camilla Barbarito ha internazionalizzato il suggestivo Cortile di Santa Chiara con un concerto che ha fatto fare il giro del mondo agli spettatori!

I pinguini

Al festival partecipano decine di volontari, ribattezzati i pinguini. Da semplici “assistenti” nelle prime edizioni, molti dei pinguini sono rimasti gli stessi, sono cresciuti, hanno acquisito competenze e ora cogestiscono una parte del festival, in un’ottica di divisione delle responsabilità e passaggi di consegne.
Alcuni di loro, per non rinunciare a partecipare al festival, hanno preso una settimana di ferie. Un ottimo esempio di come il volontariato culturale possa trasformare le consapevolezze individuali in realizzazione di bisogni delle comunità.

A cosa serve il teatro?

Daniele Marziali aka Fornaio Anarchico con Elvira Frosini e Daniele Timpano, Festival Urbino Teatro Urbano @Fondazione Carlo e Marise Bo

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