Danio Manfredini, artista

Le opere pittoriche di un maestro della scena in mostra allo studio RBSGROUP fino al 15 febbraio 2023

Pubblicato il 21/01/2023 / di / ateatro n. 189

Il primo a essere stupito è lo stesso artista, quando Alessandro Rossi gli consegna un catalogo fresco di stampa. Perché Danio Manfredini viene definito semplicemente “artista”.
Alessandro Rossi, insieme alla studio internazionale di architettura RBSGROUP, ha curato una raccolta emozionante di acquerelli, disegni, schizzi, tele, che ripercorrono la vita di un riconosciuto maestro della scena, schivo e amatissimo. In un ampio spazio privato, con ingresso su prenotazione obbligatoria, per un mese circa è possibile attraversare la poetica malinconica e sacra di un uomo che ha passato una vita intera in teatro. Per sostenere, come ha sempre fatto, la produzione di Danio, lo studio RBS propone questa iniziativa lodevole, una rassegna che sembra una rilettura stilistica, una radiografia del teatro di Manfredini in una produzione pittorica copiosa, che ripropone momenti, stralci, sogni e visioni.
Danio Manfredini, ancora prima di fare l’attore, ha ritratto volti e situazioni, ha fissato con la matita o il pennello immagini della sua esistenza privata, i tanti artisti e i suoi personaggi, ha conservato tutto in luoghi improvvisati e ha regalato spesso i suoi disegni. Qui ne vediamo una collezione unica.

Nel corso dell’inaugurazione della mostra ha spiegato l’uso che faceva di questi schizzi.

Quando progetto uno spettacolo uso i disegni per mostrare agli attori quello che penso di mettere in scena: azioni, momenti, anche i costumi. Poi incarniamo tutti (e io con loro) quella mia visione. Al termine delle prove, quando ho debuttato, mi piace tornarci su e ridisegno e restituisco alla carta quel che è stato, e capisco allora se sono soddisfatto e se il mio spettacolo funziona.

Per Nel lago del cor, lo spettacolo sulla Shoah, ho disegnato tanto, specie durante la pandemia, da solo in un monastero e io a disegnare questi prigionieri, questi morti… è la mia ossessione ancora oggi degli ultimi due mesi, disegno e ridisegno i campi di concentramento perché rilevo una continua impossibilità a dire di questo mondo.

Il risultato è una grande parete bianca piena di quadri a tinte scure. Di fronte, sullo sfondo, i ritratti dei malati psichiatrici che Danio ha seguito. Li presenta tutti con amore e li indica come maestri di vita. Le loro parole hanno ispirato i suoi lavori.
Si possono vedere le maschere di cera, e l’altro ego manichino di Al presente.

Tutta una raccolta di disegni dei vari spettacoli, da Il miracolo della rosa, Tre studi per una crocifissione, Luciano, Cinema Cielo. Amleto, che è andato in replica solo per nove date.
Una sezione è dedicata alle copie d’autore e un’altra ai tanti quaderni che raccolgono appunti di regia, note e riflessioni.
Il catalogo è prezioso, essenziale e necessario, come questa mostra che fissa l’inquietudine e la poesia di uno dei maestri del Novecento.

La mostra può essere visitata presso lo studio RBSGROUP, in via Luigi Porro Lambertenghi 3, quartiere Isola, Milano, fino al 15 febbraio dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19, previa prenotazione (info@rbsgroup.it), tranne nei giorni 19-24-26-31 gennaio e 1-7-10 febbraio.




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