L’amore è un diritto umano ma è anche una follia

Filippo Timi e Lucia Mascino in Promenade de santé con la regia di Giuseppe Piccioni al Franco Parenti

Pubblicato il 05/11/2021 / di / ateatro n. 180

Amare è un diritto umano. Chi potrebbe ribellarsi a questa affermazione, che coinvolge tutti noi? Eppure, oggi più che mai, amare più che un diritto sembra essere un privilegio. E, come se non bastasse, spesso l’opposizione e la resistenza all’amore proviene proprio da dentro di noi. Tutti noi dovremmo imparare ad amare e lasciarci amare, a volte, però, siamo noi stessi a non sentirci all’altezza di essere amati.
Com’è che si dice? “Accettiamo l’amore che pensiamo di meritare”. Una frase letta e riletta, forse banale, ma che tanto fa pensare ai personaggi dello spettacolo Promenade de santé. Passeggiata di salute di Nicolas Bedos, con la traduzione di Monica Capuani e la regia di Giuseppe Piccioni, in scena al Teatro Franco Parenti dal 22 al 30 ottobre 2021 con Filippo Timi e Lucia Mascino.

Foto di Laila Pozzo

Lo spettacolo racconta una storia d’amore insolita – o forse nemmeno troppo – che ha come protagonisti un uomo e una donna rinchiusi in un centro psichiatrico. Lei è una ballerina ninfomane, psicotica e schizofrenica, lui è un alcolista bipolare, ossessivo e narcisista con tendenze suicide. Due persone che vivono un rapporto conflittuale con l’amore e con l’altro sesso, il cui primo incontro avviene alle panchine del parco della clinica. E, con un linguaggio spesso crudo ed esplicito, si raccontano – e ci raccontano – gli amori malati che da sempre accettano di vivere perché tristemente e amaramente convinti di meritarli. Amori tossici fatti di rapporti occasionali e violenze per lei e di tradimenti alla moglie e di un’eccessiva ossessione per le donne che ama per lui.

Foto di Laila Pozzo

Cosa resta agli occhi degli spettatori? Due esseri umani incapaci di amare e di farsi amare che, alternando gesti romantici a scatti d’ira incontrollata, si cercano e si respingono. Per poi desiderarsi e amarsi nuovamente nonostante la loro naturale incompatibilità, o forse proprio perché attratti da questa. Due anime rotte che – forse per la prima volta – dopo aver preso l’altro per mano guidandolo nel buio dentro di sé, abbassano le barriere e si lasciano trasportare dal sentimento che li unisce, scavando nelle loro paure e fragilità più intime e danzando un “passo a due” struggente e liberatorio.

Foto di Laila Pozzo

In un perfetto equilibrio tra spazio teatrale e dimensione cinematografica, il regista Giuseppe Piccioni crea una scenografia ineccepibile nata dall’unione di video e palcoscenico che ha permesso di mostrare gli incontri tra i due amanti al di fuori della clinica. Travolgente l’intesa tra Filippo Timi e Lucia Mascino che, con disarmante semplicità e naturalezza, portano in scena le debolezze, le ossessioni e le fobie dei personaggi che interpretano.
Calato il sipario, Promenade de santé. Passeggiata di salute ti lascia l’amaro in bocca. Perché nonostante la clinica psichiatrica, i malati e le nevrosi, non racconta altro che le dinamiche disfunzionali che spesso si nascondono dietro le relazioni di tutti noi. E, con un finale a sorpresa, ci mostra che se è vero che “nessuno si salva da solo”, è altrettanto vero che il percorso di guarigione da noi stessi è estremamente complesso e insidioso anche con il giusto aiuto. E questa volta siamo obbligati ad accorgercene e a rifletterci sopra una volta tornati a casa.

 

Foto di Laila Pozzo

Promenade de santé. Passeggiata di salute

di Nicolas Bedos
traduzione a cura di Monica Capuani
con Filippo TimiLucia Mascino
regia Giuseppe Piccioni
scene e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini

produzione MARCHE TEATRO

 




Tag: PiccioniGiuseppe (2), TimiFilippo (3)