Teatro Fonderia Leopolda | La comunità al centro

L'intervento a "Lo spazio del possibile", Follonica, Teatro Fonderia Leopolda, 26 maggio 203

Pubblicato il 15/06/2023 / di / ateatro n. 192 | Le funzioni e la gestione dei teatri comunali

Il 26 maggio 2023 il Teatro Fonderia Leopolda di Follonica ha ospitato Lo spazio del possibile. Eugenio Allegri e il teatro come politica culturale dei territori, la giornata di studi promossa dal Comune di Follonica e dal Teatro Fonderia Leopolda, contenuti e curatela a cura di Oliviero Ponte di Pino (Ateatro) e Luana Gramegna (Zaches Teatro), organizzazione, logistica e tecnica a cura di Ad Arte Spettacoli srl.
Quella che segue è la relazione di Luana Gramegna (Direttrice artistica, Zaches Teatro – Compagnia residente Teatro Fonderia Leopolda, Follonica). Nei prossimi giorni pubblicheremo le altre relazioni e il report della giornata.
Info sull’iniziativa alla pagina Lo spazio del possibile. Eugenio Allegri e il teatro come politica culturale dei territori.
Nei prossimi mesi Ateatro rilancerà il progetto con nuovi approfondimenti e incontri.

Luana Gramegna (Zaches Teatro)

Zaches Teatro da ottobre 2022 è diventata compagnia residente nel Teatro Fonderia Leopolda per il triennio 2022-2025. Come compagnia residente, oltre che portare avanti il lavoro di produzione artistica, siamo anche co-gestori delle attività che riguardano la cura della stagione “Famiglie a Teatro”, i progetti di formazione ed educazione rivolti al territorio e i progetti speciali con e per la comunità.
Avevo l’urgenza di iniziare l’intervento con queste parole del maestro Eugenio Allegri, perché credo diano senso ad una domanda lecita che oggigiorno tanti si stanno ponendo, ovvero perché il teatro oggi?
A questa domanda Eugenio risponde in modo semplice ma significativo: se noi salviamo la cultura, e il teatro può contribuire a fare ciò, teniamo in vita l’umano, salviamo la nostra umanità.
E quindi davanti a tale insegnamento non possiamo che rimboccarci le maniche, trovare le energie e l’entusiasmo per andare avanti e provare a fare quello che Eugenio ha sempre fatto, sulla scena e fuori dalla scena: mettersi a servizio di. A servizio di un’idea, di un personaggio, di un ideale, di un’arte, di una passione, di un territorio, con la convinzione che le cose possono cambiare. La riflessione che il teatro stimola, dirà più avanti in questo video Eugenio, può far germogliare ribellione, non quella eclatante e violenta, ma quella intima e interiore, che può ricostruire la dignità di una civiltà.
Insieme a Eugenio avevamo costruito una proposta di co-direzione artistica o meglio di un progetto culturale condiviso da presentare al Comune che avrebbe portato, dopo un triennio, al passaggio di testimone. Così non è potuto essere.
Quando a ottobre 2022 abbiamo ereditato il progetto del Teatro Fonderia Leopolda, l’intento di Zaches Teatro insieme ad AdArte Spettacoli, è stato costruire, intorno alla creazione artistica o agli eventi di spettacolo, una connessione più profonda sia con la comunità follonichese e il territorio circostante sia con realtà teatrali di respiro nazionale e internazionale. Ci siamo messi a servizio di una comunità cercando di ascoltare le necessità, condividere le idee e proporre una progettualità nella volontà di contribuire in quello che Eugenio chiamava militanza culturale.
E’ chiaro che oggi non si può più pensare di fare mera programmazione con grandi nomi e grandi cachet. Servono pratiche artistiche e culturali che mettano al centro la partecipazione della comunità, che creino cittadinanza, che veicolino e stimolino processi democratici.
Per questo accanto alle tre stagioni principali del teatro, Pensieri Lunghi, Altri Percorsi e Famiglie a Teatro, si sono sviluppati progetti fortemente interconnessi.

– Incontri tra pubblico e artisti a ingresso libero e in diretta streaming con i protagonisti degli spettacoli in programmazione.

Domeniche a Teatro, con le realtà del territorio abbiamo organizzato attività gratuite prima degli spettacoli rivolte a bambini e genitori.

I volti del teatro, la fotografa Ilaria Costanzo ha documentato con scatti d’artista i pomeriggi di Famiglie a teatro per farne una mostra durante la prossima stagione in modo che il pubblico diventi memoria di un luogo.

Matinée per le scuole di ogni ordine e grado, portando a teatro più di 1500 bambini e ragazzi.

Teatro e Scuola: percorsi teatrali formativi rivolti a studenti e insegnanti, anche in sinergia con formatori del territorio, nonché attraverso i programmi di alternanza scuola-lavoro.

Progetto di residenze artistiche, un programma di supporto alla creazione di spettacolo dal vivo professionale, per dare sostegno a compagnie teatrali emergenti, operanti sia sul territorio che a livello nazionale. Gli artisti ospitati si sono relazionati con il territorio attraverso incontri con le scuole e con la cittadinanza.

Progetto Maestranze, un percorso di avvicinamento alle professioni dello spettacolo dal vivo, costituito da una serie di appuntamenti gratuiti, aperti a tutti.

Masterclass in Fonderia, percorsi di alta formazione con maestri nazionali e internazionali nell’ambito dello spettacolo dal vivo.

– Per intercettare nuovo pubblico e creare una connessione diretta tra luoghi della cultura (biblioteca, scuola, teatro) abbiamo attivato collaborazioni con:

– la Biblioteca comunale della Ghisa, dove è stato realizzato il progetto Teatro e Infanzia, un ciclo di incontri gratuiti aperto a tutti sul tema del Teatro come strumento educativo ed espressione di sé.
– il Museo Magma dove è stata allestita la suggestiva mostra dell’artista Emanuela dall’Aglio Once upon a Time Museo della Fiaba, in cui l’oggetto teatrale diventa memoria e testimone di una narrazione.

Progetti speciali, grazie alla collaborazione con Cantiere Cultura abbiamo attivato due percorsi performativi con la partecipazione della comunità, che hanno visto in scena insieme professionisti e allievi.

Nelle piccole e medie comunità, ma spesso anche in città, si lamenta la mancanza di pubblico a teatro, per cui molti operatori fanno grandi sforzi per cercare il tanto ambito “nuovo pubblico”. Qui a Follonica il pubblico non manca, per fortuna, nonostante il Teatro Fonderia sia stato aperto solo pochi anni fa, con Eugenio appunto.
Tuttavia il pubblico di questo teatro, e della gran parte dei teatri italiani, è un pubblico già educato, un pubblico, se vogliamo, che appartiene ad una certa élite culturale. Mancano i giovani e mancano quelli che questo spazio lo conoscono per quello che era: una Fonderia, ovvero manca il corrispettivo contemporaneo di quella che era allora la classe operaia.
Ci siamo confrontati a lungo su questo tema e l’intenzione nel medio-lungo termine è di fare del teatro uno spazio sempre più aperto, soprattutto come luogo di aggregazione al di là della programmazione, per esempio con serate di dj-set che potrebbero coinvolgere i giovani che spesso percepiscono il teatro come qualcosa di vecchio e molto distante da loro. In questo modo forse potrebbero essere poco a poco incuriositi anche dal resto delle proposte che ci sono: i laboratori teatrali, le mostre di fotografia, gli incontri con gli artisti, gli spettacoli purché con una programmazione coraggiosa che li tenga presenti.
Per fare questo ci vuole tempo e cura, poiché il teatro va aperto con un’idea culturale ben precisa, affinché non diventi un fast food culturale nell’intento di coinvolgere più gente possibile.
Il teatro è relazione e la relazione ha bisogno di tempo e cura per costruire un reciproco rapporto di fiducia. Il fast food culturale (per continuare ad usare un’espressione volutamente brutta e infelice) rispecchia una proposta populista calata dall’alto, mentre l’intento è capire dove poter incontrare le esigenze del territorio senza adeguarsi a ciò che è più facile e immediato per il territorio stesso. Cosa vuol dire “non adeguarsi a ciò che è più facile e immediato”? Per fare un parallelismo facile: se un insegnante a scuola si trova di fronte all’incapacità degli alunni di imparare le cose a memoria (e sappiamo che è così), deve adeguarsi a questo o deve trovare un modo efficace per far loro capire che allenare la memoria, anche su cose apparentemente inutili, ha molto senso?
L’educazione, che è anch’essa relazione, ha bisogno di tempo e cura ed è volta, come dice Eugenio nel suo scritto, ad arginare l’inciviltà dilagante.
Un altro punto importante per noi e il modello gestionale condiviso tra più realtà (Ad Arte, Zaches, l’amministrazione pubblica, Cantiere Cultura), un modello decisamente faticoso e con una comunicazione complessa, ma è un sistema democratico in cui riusciamo ad arginare i conflitti di interesse presenti e le posizioni puramente ideologiche. E riteniamo che la democrazia sia immensamente importante in questo momento storico nei sistemi decisionali. Per esempio questo sistema impedisce gli scambi di spettacolo tra Compagnie di produzione che gestiscono anche i teatri, poiché Zaches, che fa produzione, non gestisce il teatro e la sua programmazione, ma li gestisce invece Ad Arte Spettacoli che non fa produzione. Quindi questa condizione ci tutela dalla tentazione degli scambi, o meglio dal vizio strutturale degli scambi piuttosto diffuso nel sistema teatrale italiano, soprattutto quando il sistema è appunto basato sui numeri alti in tempi serrati. Riteniamo che potrebbe essere interessante, ove possibile, dividere i soggetti produttivi dai soggetti programmatori, svincolando peraltro i primi dalla burocrazia gestionale di uno spazio che assorbe moltissime energie e lasciando loro più tempo per fare quello che sanno fare: produrre spettacoli e fare formazione, con più tempo e più cura. Paradossalmente però questo sistema ci esclude, per vizio di forma, dall’attuale sistema delle Residenze Artistiche Toscane, poiché il requisito della produzione e della programmazione di spettacoli è richiesto a tutti i soggetti dell’eventuale raggruppamento.
In conclusione vorrei ringraziare da parte di tutta la compagnia Zaches oltre che i nostri collaboratori Ad Arte spettacoli, Comune di Follonica, Cantiere Cultura e tutti gli infaticabili lavoratori del teatro anche e soprattutto tutta la comunità di Follonica che ci ha accolto con calore ed entusiasmo, fidandosi e affidandosi a noi! Un grazie particolare a Susanna Teodoro e Simona Musano per averci supportato moralmente durante tutto questo inizio e al maestro Eugenio Allegri che porteremo sempre nel cuore!




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