Eugenio Allegri direttore della Corte Ospitale di Rubiera

Si comincia con Cipputi

Pubblicato il 01/06/2006 / di / ateatro n. 100

In questi mesi ateatro ha seguito le vicende della Corte Ospitale di Rubiera. Dopo l’allontanamento della precedente direzione (Anna Pozzi e Franco Brambilla), il cda ha deciso di affidare la direzione a Eugenio Allegri. Qui di seguito il comunicato con il progranma per la prossima stagione.
Il nuovo Cda de La Corte Ospitale affida ad Eugenio Allegri, attore, regista e autore teatrale la direzione artistica del centro

Il Consiglio di Amministrazione de La Corte Ospitale, presieduto da Giovanni Montorsi e composto da Annalisa Masselli, per la Provincia di Reggio Emilia, vicepresidente, dal Sindaco di Rubiera Lorena Baccarani, per il Comune di Rubiera, da Elio Canova per la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e da Lorenzo Calzolari per la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, ha nominato Eugenio Allegri direttore artistico del centro teatrale, affidandogli la carica per due anni a partire dal 1 luglio 2006. Eugenio Allegri succede a Franco Brambilla, primo direttore artistico dell’’Associazione La Corte Ospitale, che nel 1989 ha dato avvio al lungimirante progetto dell’amministrazione comunale diretta allora da Anna Pozzi.

Il centro teatrale La Corte Ospitale intende riaffermare il suo ruolo di rilevanza nel panorama nazionale, come punto di riferimento per la realtà teatrale. Tale ruolo si esprime attraverso la realizzazione di un ambizioso progetto artistico, che valorizzi le diverse peculiarità del centro: dall’ospitalità di compagnie e di progetti teatrali di qualità alla produzione di spettacoli, così da stringere un proficuo rapporto di lavoro con i teatri e le realtà produttive italiane. La tipicità de La Corte Ospitale è quella di essere un centro di sperimentazione e ricerca che si qualifica anche attraverso il confronto e il lavoro condiviso con altri artisti, portatori di nuovi linguaggi espressivi. Pertanto, la formazione al teatro, dall’ospitalità di giovani compagnie, alla realizzazione di corsi di formazione, laboratori e stage per attori, sarà un’altra importante linea di lavoro.
Inoltre, si prevede di sviluppare l’attenzione al territorio, con una proposta specifica rivolta in particolare al mondo della scuola e più in generale al complesso della comunità locale, con l’obiettivo di orientare e far crescere la domanda.

Il progetto artistico per la stagione 2006-2007 intende dare ampio spazio alla produzione teatrale, allo scopo anche di utilizzare al meglio i diversi spazi a disposizione della struttura. Oltre alla produzione di spettacoli che prevedono la presenza di Eugenio Allegri come protagonista nel ruolo di attore e regista, verrà dato ampio spazio, attraverso lo scambio e la coproduzione residenziale, a proposte che derivano da altre compagnie rilevanti a livello nazionale, con possibili future ricadute e interazioni sul piano internazionale. Le nuove produzioni verranno proposte al circuito italiano in maniera non indiscriminata, ma mirata e corposa.
Verrà infine dato ampio spazio ai giovani, senza pregiudizi nei confronti di stili, tendenze e campi di ricerca.
La nuova direzione si pone quindi in continuità con la storia del centro, con l’impegno però a delineare nuovi ed originali tratti strettamente connessi alla biografia artistica di Eugenio Allegri.

Stagione teatrale 2006-2007
La prima stagione teatrale del Teatro Herberia firmata da Eugenio Allegri si presenta articolata in tre direzioni: largo spazio offerto alle nuove proposte di artisti e compagnie italiane e straniere di alto livello, con particolare attenzione agli spettacoli che prevedano commistione di linguaggi e tematiche d’attualità (circo-teatro, teatro-musica, pantomima-maschera, teatro-danza), una sezione pur ridotta di classici riproposti dalle giovani compagnie italiane che si richiamano al teatro di parola e l’ospitalità di un grande vecchio del teatro italiano, infine la presenza sul palcoscenico dello stesso direttore artistico de La Corte Ospitale che proporrà il proprio lavoro di attore e di regista. La stagione aprirà con la nuova produzione del Teatro dell’Archivolto, Cipputi – Cronache dal bel Paese, di Francesco Tullio Altan e Giorgio Gallione, con Eugenio Allegri, Simona Guarino, Rosanna Naddeo, Aldo Ottobrino, Giorgio Scaramuzzino, Federico Vanni, regia Giorgio Gallione. Lo spettacolo, pensato per celebrare i 100 anni della CGIL, debutta a fine giugno al Festival di Asti.


Residenze coproduttive
Sono previste nel corso del 2007 due residenze che vedranno La Corte Ospitale anche in veste di coproduttore. La prima, che prenderà avvio già nell’autunno del 2006, riguarderà un nuovo spettacolo di Sosta Palmizi con l’ideazione e la coreografia-regia di Giorgio Rossi, che nasce dalla volontà dell’incontro interdisciplinare, interculturale e intergenerazionale: un ritorno all’eticomica, alla consapevolezza del perché del proprio stare, un lavoro trasversale sull’ego e la relazione con l’altro da sé che accoglierà materie provenienti da arti diverse come la musica, la prosa, la danza, la clownerie. La seconda, che inizierà nel gennaio del 2007, sarà avviata dalla compagnia di teatro ragazzi Instabile Quick di Varese, diretta da Giorgio Putzolu e Rosa Maria Messina e riguarderà la messa in scena di una delle opere di Helga Schneider, ormai famosissima scrittrice tedesca residente a Bologna, che sarà presente nelle fasi di realizzazione della trasposizione teatrale. Entrambi gli spettacoli saranno proposti all’interno della stagione teatrale del Teatro Herberia e di quella di Teatro Ragazzi.

Rigenerazione
È intenzione de La Corte Ospitale puntare decisamente sui giovani artisti che da più parti in Italia stanno sperimentando nuove vie del linguaggio teatrale spesso “disturbato” da interferenze provenienti dagli ambiti delle nuove tecnologie delle conoscenze scientifiche, della nuova filosofia, delle religioni e dell’intercultura. Sono proposte teatrali che possono anche lambire l’ingenuità stilistica, ma che tuttavia sanno interpretare i rapidi cambiamenti della società. L’idea è quella di raggruppare i migliori quattro o cinque spettacoli da proporre in rassegne e festival nazionali.

Laboratorio permanente
La Corte Ospitale intende consolidare ed intensificare la propria vocazione produttiva che rappresenta l’elemento maggiormente significativo di tutta l’attività del centro. Nuove modalità organizzative, risultati artistici non effimeri, investimenti e riscontri economici, proposte tematiche chiare e precise, linee poetiche fortemente riconoscibili saranno i punti di riferimento per la permanenza duratura presso La Corte Ospitale di un gruppo di attori giovani che sotto la direzione di Eugenio Allegri si cimenteranno con le molteplici discipline del teatro con l’obiettivo della realizzazione di uno o più spettacoli: preludio alla costruzione di una nuova compagnia teatrale.

Teatro scuola
La proposta del centro per il 2006-2007 si articola in un cartellone di Teatro Ragazzi in grado di soddisfare le esigenze didattiche delle classi che parteciperanno e di sollecitare la curiosità del pubblico, la realizzazione di attività laboratoriali, momenti di incontro, allestimento di spettacoli che prevedano la partecipazione diretta degli studenti e il coinvolgimento degli insegnanti stimolando l’interdisciplinarietà come punto fondamentale del rapporto tra forma teatrale e didattica scolastica. Partendo poi dalle celebrazioni della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia intendiamo dare il via a un progetto sulla legalità con incontri e spettacoli sul tema.
Verrà articolata anche una proposta riservata alle scuole superiori delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma, con il coinvolgimento di docenti universitari del DAMS di Bologna e dell’Università di Modena e Reggio: il progetto nelle sue diverse fasi attraverserà tutto l’anno scolastico.

Famiglie a teatro
Nella continuità di una proposta di una rassegna teatro ragazzi rivolta alle famiglie, si prevedono sei o sette spettacoli da tenersi la domenica pomeriggio presso il Teatro Herberia: classiche trasposizioni teatrali delle opere favolistiche e fiabesche, che per dirla alla Bettelheim “rappresentino in forma fantastica in che cosa consiste il processo del sano sviluppo umano”. Verranno proposte opere di attualità sociale (ad esempio ecologia, rapporti familiari, lotta alle droghe…) dove possa prevalere l’attenzione non consolatoria al “lieto fine”.

Ufficio_Stampa

2006-06-01T00:00:00




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