Nessuno Resti Fuori a Matera | Un festival nei quartieri per la cittadinanza

Il report per TourFest 2023

Pubblicato il 12/07/2023 / di / ateatro n. 193 | TourFest 2023

IAC – Centro Arti Integrate e il festival Nessuno Resti Fuori fanno parte di Risonanze Network, rete nazionale per la tutela e la valorizzazione delle nuove generazioni di spettatori e artisti del teatro contemporaneo.
Nel corso del TourFest 2023 dedicheremo particolare attenzione ai festival che fanno parte di questa rete, in collaborazione con Risonanze Network, con una serie di reportage a cura di Valeria Tacchi.

Una città senza teatro

Matera non ha un teatro. O meglio, ha un teatro… che però è chiuso. In compenso ha un festival di teatro.
Nessuno Resti Fuori nasce per colmare una mancanza, con un’intenzione ben precisa: gli eventi culturali devono essere fruibili da più persone possibili, nessuno deve essere lasciato fuori. L’intero festival è progettato con questa filosofia: la scelta dei luoghi, i prezzi degli eventi, la partecipazione attiva degli abitanti… Vuole essere un festival per la cittadinanza.
A Matera la storia recente ha creato molte contrapposizioni. Il centro storico, la famosa area dei “sassi di Matera”, dopo essere stato svuotato degli abitanti, è diventato un’attrazione turistica. Negli anni Sessanta sono stati costruiti quartieri popolari intorno alla zona dei sassi e la popolazione li ha occupati in massa. L’identità della città è cambiata: l’azione dello Stato ha risanato quella che era considerata la “vergogna d’Italia”, creando però una frattura nel concetto di abitare il luogo.

Un festival di teatro, città e persone

Dal 2010 IAC – Centro Arti Integrate lavora per restituire identità agli spazi e alla comunità, proponendo processi di creazione collettiva e percorsi per sperimentare e imparare insieme. Dal 2016 organizza questo “festival di teatro, città e persone” che, oltre alla direzione artistica e organizzativa di IAC, si appoggia alla Direzione Artistica Partecipata composta da giovani materani tra i 12 e i 25 anni. Dall’anno scorso, questo gruppo di giovani ha deciso di assumersi responsabilità ancora maggiori, fondando l’associazione Nessuno Resti Fuori APS.

Anfiteatro Lanera – ph. Andrea Santantonio

Il festival è nato con l’intenzione di attivare percorsi e processi di miglioramento e cambiamento in ogni quartiere, costruendo un festival che coinvolga attivamente gli abitanti del luogo. Ogni edizione prende vita in un quartiere diverso, quest’anno si è concentrato su Lanera, atraversando diversi spazi: il palco principale era un anfiteatro all’aperto; il secondo palco è stato montato in un prato; le conferenze si sono svolte in un altro parco; le esposizioni erano allestite sulle pareti esterne delle case del quartiere. Fino all’anno scorso l’anfiteatro era uno spazio abbandonato invaso da rovi e pozzanghere. Una delle azioni di attivazione del quartiere è stata proprio quella di ripulire questo spazio. Una volta risanato, durante il corso dell’anno, è stato usato per attività scolastiche, per corsi di formazione, come luogo di ritrovo… un piccolo gesto ha restituito al quartiere uno spazio di comunità. Anche la programmazione riflette il processo di creazione collettiva.

I laboratori e gli spettacoli

Durante le due settimane a cavallo del festival vengono organizzati percorsi laboratoriali mirati a creare eventi di restituzione inseriti in programmazione. Quest’anno sono stati organizzati Materia da Michele Sinisi; I rampanti da Erika Grillo; Sweet Spot__Lab da Mariagrazia Nacci – Compagnia Teatrale Petra. Nel palinsesto compaiono altri eventi, per esempio Palco Aperto, serata dedicata alla scena musicale emergente della città; serate danzanti a ritmo Lindy Hop a cura di Let’s Swing! Matera; passeggiate urbane sensoriali progettate da Silvana Kühtz e Bidemi Esposito Lo Scavo (UniBas e Poesia In Azione) che attraversano il quartiere del festival mediate dalle studentesse di UniBas.

Cade la neve figurati io – ph. Luca Centola

Tutto questo intersecato con le anteprime nazionali di Le volpi di Capotrave, ovvero Lucia Franchi e Luca Ricci, e restituzioni di percorsi di residenza all’interno di bandi come Humus – artisti nei territori, di cui Rebecca Righetti è una delle vincitrici con Cade la neve figurati io.
Un’attenzione particolare è posta alle possibilità economiche dei fruitori del festival: il costo di un biglietto è di 5€, ma chi non ha possibilità di coprire questo costo può accedere lo stesso… Perché nessuno deve restare fuori!




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