Libri & altro: Stato della Chiesa il teatro nel regno del Papa Re

I teatri di Ferrara, a cura di Paolo Fabbri

Pubblicato il 26/12/2004 / di / ateatro n. 079

Ferrara, con la corte estense, è stato uno dei poli del teatro rinascimentale, ospitando feste e spettacoli memorabili e contribuendo in maniera determinante alla «invenzione del teatro» che segnò la prima età dell’oro nella storia della scena moderna. Non sorprende dunque se finora proprio il periodo estense sia stato quello studiato con maggior attenzione. Il presupposto implicito di questa attenzione è che l’annessione forzata di Ferrara allo Stato della Chiesa, alla fine del Cinquecento, avendo posto fine, più o meno bruscamente, alla vita di corte, avesse anche trascinato con sé la rovina dei teatri. Partendo da una serie di studi e ricerche (spesso confluiti in tesi di laurea), questa ampia ricerca a più voci evidenzia invece la continuità dell’’attività teatrale a Ferrara, seguendo la programmazione (e la costruzione dei luoghi di spettacolo) per due secoli.
Insomma, anche nei retrivi domini pontifici l’’attività teatrale -– con difficoltà più o meno grandi -– è in ogni caso proseguita, costituendo uno degli ingredienti significativi della vita della città, ma anche un importante momento di apertura e di scambio con l’esterno.

I teatri di Ferrara, a cura di Paolo Fabbri, 2 voll., Libreria Musicale Italiana, Lucca 2002, 742 pagine, 80 euro.

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2004-12-26T00:00:00




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