BP2010 Creole Performance Cycle Prize

Il bando di selezione

Pubblicato il 06/03/2010 / di / ateatro n. #BP2010 , 126

Creole Performance Cycle Prize
AVVISO DI SELEZIONE
Invito Speciale Festival VOCI DI FONTE

data pubblicazione: 15 febbraio 2010 PLAYING IDENTITIES: MIGRATION, CREOLISATION, CREATION

Progetto finanziato dal Programma Cultura 2007/2013 dell’Unione Europea
Capofila: Scuola Superiore Santa Chiara dell’Università di Siena


1. IL PROGETTO

“Le «Tout-Monde», c’est le monde actuel tel qu’il est dans sa diversité et dans son chaos.
Pour moi, le chaos n’est pas seulement le désordre, mais c’est aussi l’impossibilité de prévoir et de régir le monde.
La relation signifie un rapport de transversalité et non pas de causes à effets”
Edouard Glissant

Questo progetto è nato con l’obiettivo di interpretare i fenomeni di migrazione come istanze della creolizzazione.
L’aspetto originale di questo progetto risiede nell’intuizione di prendere in prestito la visione poetica di creolizzazione fornita da Edouard Glissant e applicarla a due diversi processi di creazione scegliendo due diversi ambiti:
• da un lato le Arti Performative – e in particolare il teatro – con lo scopo di produrre una performance in cui artisti con differenti ambiti di provenienza e con una diversa formazione siano in qualche modo “costretti” ad una negoziazione sui rispettivi codici espressivi, i significati, le modalità di lavoro. In questo senso la “creolizzazione” delle pratiche teatrali diventa un elemento essenziale dello spettacolo stesso.
• dall’altro le Scienze Umane e Sociali, con lo scopo di sviluppare nuovi strumenti concettuali e strutture metodologiche per l’analisi dei fenomeni di migrazione, attraverso lo scambio tra aree di studio e di ricerca con differenti approcci teoretici e metodologici.
Mettendo insieme le caratteristiche dei due processi di creazione – il primo inteso come la costituzione di un’identità interculturale, il secondo come l’elaborazione interdisciplinare di una metodologia analitica – vorremmo indicare le potenzialità di un “approccio creolizzato” ai fini di una migliore interpretazione delle dinamiche interculturali volte all’integrazione culturale e sociale dell’Europa.

2. IL CONCETTO DI “CREOLIZZAZIONE”

Il progetto Europeo “Playing Identities: Migrazione, Creolizzazione, Creazione” intende testare nella pratica teatrale il concetto di “creolizzazione”, ovvero sia il processo attraverso cui qualcosa diviene “creolo”.

Sviluppata dapprima nella linguistica e nell’antropologia sociale, l’idea di creolizzazione riguarda questioni culturali di ordine comunicativo. Lo sviluppo delle lingue creole ha luogo all’interno di un contesto di contatto e interazione tra differenti culture, comunità o gruppi sociali, caratterizzati da differenze di status (potere economico e politico). Le lingue creole creano una nuova sintassi ed una nuova grammatica che sono autonome da quelle delle lingue originali.

La creolizzazione concerne principalmente le modalità attraverso cui una cultura subalterna utilizza e ricontestualizza codici esistenti appartenenti alla cultura dominante con cui è in contatto. Una cultura creola è dunque spesso una cultura della rivendicazione, sia essa sociale, politica o culturale. I processi di creolizzazione riguardano quindi la costruzione di un’identità individuale o di gruppo. I contesti di immigrazione sono il luogo in cui più facilmente si può verificare una creolizzazione, dal momento che è in questi contesti che nasce con più urgenza la necessità di sviluppare un codice condiviso di comunicazione. In questo senso, i processi di creolizzazione sono esattamente l’opposto dei cosiddetti “processi di integrazione”. Questi ultimi, infatti, mirano al controllo dei fenomeni sociali di contatto: tentano di imporre una omologazione per creare equivalenza tra termini comparabili appartenenti a sistemi culturali differenti. La creolizzazione, al contrario, mostra in tutto ciò che produce la fatica della traducibilità, conservando i segni e le tracce delle distanze culturali e delle identità attraversate. La creolizzazione non ha un bersaglio definito, ma è il risultato di un continuo processo di interazione strategica.

La creazione artistica è il luogo più adatto per riprodurre un processo di creolizzazione, nella misura in cui essa miri alla costituzione di un sistema di mezzi espressivi che riorganizzino o reinterpretino le regole di precedenti atti creativi. Ne consegue, inoltre, che in un contesto di creolizzazione la “creatività” non è più una qualità della visione dell’artista o dell’autore, ma una qualità prodotta dal processo stesso. In questo progetto, l’idea artistica dovrà “migrare” attraverso differenti paesi dell’Unione Europea, adattandosi e modificandosi lungo il percorso.

In tale contesto, possiamo individuare due momenti di creolizzazione artistica. Il primo si situa nel processo di creazione in cui l’autore si confronta con il suo nuovo ambiente. Il secondo momento è quello della performance e del cambiamento di prospettiva che essa provoca nel pubblico.

La creazione artistica è sempre un processo “creolo”, in quanto riorganizza i mezzi espressivi in un ordine inatteso. Nel processo di creazione teatrale che proponiamo, ciascun intervento dei partecipanti alla performance si mescola con l’idea dell’autore, nascondendo e trasformando gradualmente i segni della sua identità artistica originale. Il ruolo dell’artista o artisti da selezionare non sarà quello di imporre la propria “visione artistica”, ma di mediare tra l’idea iniziale, le idee degli artisti locali e le condizioni del luogo in vista delle differenti performance. L’artista non dovrà puntare ad “essere creativo”, quanto piuttosto a “familiarizzarsi” con le condizioni locali e a confrontarsi con l’ambiente che lo ospita. In questo senso, la performance teatrale creola va pensata come qualcosa che riguarda il processo di messa in scena stesso oltre che i contenuti messi in scena.

Se consideriamo più da vicino il significato della creolizzazione nella pratica teatrale, dovremmo immaginare qualcosa che sfida le forme istituzionali o classiche del linguaggio teatrale e coinvolge anche il pubblico in quanto partecipante alla costituzione e alla negoziazione del significato. Qualcosa che dovrebbe mirare ad influire sulla relazione tra scena e pubblico, tanto da provocare uno scambio tra le culture ed un cambiamento nella comprensione del pubblico.

Con “Playing Identities” speriamo di far sì che le identità coinvolte cambino grazie al loro mettersi in gioco.

3. IL CREOLE PERFORMANCE CYCLE

La forma
Per Creole Performance Cycle si intende una performance teatrale che si trasforma e si sviluppa attraverso le tappe del suo divenire, sulla base delle condizioni imposte in ogni “porto” (inteso nell’accezione di Glissant): l’incontro con i luoghi, le diverse lingue, gli artisti e le loro poetiche. Non si tratta di una produzione definita e ripetibile ma, al contrario, di una performance in continuo mutamento. Ha origine dall’incontro di artisti che operano con differenti modalità e attraverso processi creativi diversi: questi artisti lavoreranno insieme per un breve periodo di tempo con l’obiettivo di costruire una performance dall’identità complessa e multipla, e dagli esiti imprevedibili.

L’obiettivo
L’obiettivo del Creole Perfomance Cycle è investigare l’identità del lavoro teatrale. Il risultato finale non è importante quanto il modo e il processo che saranno adottati per raggiungerlo. Le collaborazioni internazionali ed interculturali sono comuni e frequenti: non ci interessa dimostrare che artisti di Paesi diversi possono lavorare insieme in virtù del ‘comune linguaggio dell’arte’; mettere in gioco l’identità del lavoro teatrale significa per noi mettere in relazione poetiche diverse in un contesto di “urgenza”, proprio come avviene nel processo di creolizzazione della lingua: essa si trasforma e si rinnova naturalmente sulla base di un’effettiva necessità.

Meteodologia, tappe e organizzazione
Il Creole Performance Cycle sarà condotto da un singolo artista (“Creole Performance Cycle Director”) o da un piccolo nucleo di artisti e/o operatori – eventualmente, ma non necessariamente, formalmente costituiti (“Creole Performance Cycle Core Team”).
Il Director/Core Team sarà selezionato tramite una “call for proposals”.
Alcuni degli artisti saranno invitati a presentare le loro proposte, tuttavia verranno accolte anche proposte innovative di altri artisti che potranno partecipare con autocandidature.

Creole Performance Cycle Director e Core Team
Il Director/Core Team selezionato non sarà l’unico autore del lavoro: il loro ruolo consisterà nel condurre un processo di creazione teatrale. Il progetto vincitore sarà proposto ai gruppi di artisti locali individuati dai diversi Paesi Partner che ospiteranno la performance. Ogni Partner che ospiterà il Creole Performance Cycle sarà infatti responsabile dell’organizzazione delle attività previste in questa fase. Gli artisti locali – sulla base del progetto originario e delle risorse disponibili – proporranno le loro idee su come realizzare la tappa della performance.
Il Director/Core Team dovrà essere disponibile ad adattare/modificare la sua idea alle proposte degli artisti locali, alle diverse condizioni e ai diversi luoghi con cui si relazionerà. Ciò significa che il risultato, ad ogni tappa, scaturirà dall’apporto di tutti gli artisti coinvolti e non unicamente dall’applicazione della singola idea di messa in scena del progetto originario.

Incontri preparatori
Gli incontri preparatori tra il Director/Core Team e gli artisti locali, della durata di minimo 5 giorni ognuno, avranno luogo in date da definire nel periodo luglio/settembre 2010.
Durante gli incontri preparatori il Director/Core Team incontrerà gli artisti e lo staff del luogo, sceglieranno insieme gli spazi per l’allestimento, cominceranno a lavorare alla performance.

Residenze artistiche
Durante le residenze il Director/Core Team lavorerà indicativamente con 3 artisti locali (tra registi, attori, musicisti, danzatori, coreografi, scenografi, costumisti ecc.) – cfr. par. “considerazioni tecniche” per l’eventuale aumento del numero di artisti partecipanti.
Le residenze artistiche, nel numero di 5, avranno la durata di almeno 10 giorni ciascuna, si concluderanno con un momento spettacolare pubblico, e dovranno svolgersi nell’arco di tempo compreso tra il 1° ottobre 2010 al 30 giugno 2011.
I periodi e le date del ciclo di residenze e performances saranno concordate tra il Director/Core Team e i Partner dei Paesi ospitanti.

Il calendario delle residenze del Creole Performance Cycle sarà il seguente:
1. Romania – Man.In.Fest
2.
Ungheria, festival/teatri/ da definire
3. Polonia, festival/teatri/da definire
4. Francia – Conques, Festival Errances
5.
Italia- Siena Festival Voci di Fonte

È previsto un evento finale in sede da definire (in Italia o all’estero) in cui verrà presentato l’intero Creole Performance Cycle.

Considerazioni tecniche
– In virtù del concetto, della metodologia e della logistica alla base del Creole Performance Cycle non sarà possibile avere una scenografia “ingombrante” che viaggi con il Director/Core Team, e gli allestimenti di ogni tappa dovranno essere il più possibile leggeri ed agili.
Sarà cura di ogni Partner ospitante fornire un tecnico (luci/fonico/macchinista) per la relativa tappa del Creole Perfomance Cycle.

– La copertura dei costi relativi al compenso dei 3 artisti locali coinvolti nelle diverse tappe del Creole Performance Cycle è garantita dal budget di progetto. Tuttavia non si esclude la possibilità di aumentare il numero degli artisti locali – e/o di aumentare il totale dei giorni dedicati alla residenza – nel caso in cui il Partner locale, valutando il progetto, sia in grado direttamente o indirettamente di coprire i costi relativi al maggior numero di artisti/giorni impiegati.

– Il numero dei componenti del Director/Core Team potrebbe aumentare ulteriormente, qualora il gruppo/gli artisti coinvolti contribuissero a coprire i costi fuori-budget relativi ai compensi/ospitalità delle persone in più, ossia decidessero di co-produrre il Creole Performance Cycle (cfr. par. successivo)

Condizioni economiche
Il budget del Creole Performance Cycle Prize ammonta a una cifra compresa fra 18.000 e 25.000 euro (a seconda delle caratteristiche del progetto vincitore), a copertura dei compensi, lordi complessivi datore, per l’interno lavoro del Director/Core Team:
• da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 10.000 euro: compenso per l’ideazione, per gli incontri preliminari (indicativamente un 1 mese di lavoro complessivo) e per la concezione dell’evento finale – i costi di tale evento verranno comunque valutati e concordati sulla base del progetto e della sua evoluzione in corso d’opera.
• da un minimo di 15.000 euro a un massimo di 22.000 euro: compenso che sarà corrisposto per le 5 residenze artistiche.

Vitto, alloggio e spese di viaggio del Director/Core Team saranno a carico dei Partner del progetto.
Il budget previsto per la copertura di queste spese ammonta ad un massimo di 14.000 euro.
Nel caso in cui il numero dei componenti il Core Team sia tale da eccedere il budget disponibile, le spese fuori budget saranno a carico del Core Team stesso, o stornate dal budget del Creole Performance Cycle Prize di cui al punto precedente, o coperte tramite una co-produzione con fondi altrimenti reperiti dal Core Team.

4. MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

Per partecipare gli artisti dovranno compilare il relativo modulo (application A) fornendo tutte le informazioni richieste e seguendo i criteri di elegibilità.
Il modulo, compilato in tutte le sue parti, dovrà essere redatto in lingua inglese e non dovrà superare le 4 cartelle. Dovrà essere inviato via email all’indirizzo prize@playingidentities.eu, entro e non oltre il 20 marzo 2010.
Le domande incomplete e le domande pervenute successivamente alla data di scadenza non saranno prese in considerazione.
Il presente bando e il modulo sono disponibili sul sito www.vocidifonte.org

Criteri di elegibilità
Possono partecipare alla call:
• le compagnie/gli artisti invitati.
• compagnie/artisti non invitati, residenti in uno qualsiasi dei Paesi della Comunità Europea. Gli artisti dovranno avere almeno 5 anni di esperienza nella loro area artistica (es. teatro, danza, regia, scenografia, drammaturgia ecc.) e dovranno avere esperienza in allestimenti di performance di tipo teatrale.

Regole di partecipazione
Per partecipare, gli artisti dovranno accettare tutte le condizioni che regoleranno il Creole Performance Cycle precedentemente descritte.
L’artista/gli artisti vincitori dovranno:
– tra luglio 2010 e luglio 2011: prendere parte ai 5 incontri preliminari e alle 5 residenze presso i Paesi ospitanti dove allestire le performance, e prendere parte all’evento finale che consisterà nella presentazione dell’intero Creole Performance Cycle
– essere disponibile a mettere in discussione il proprio progetto con i gruppi di artisti locali che incontrerà durante le diverse tappe in modo da garantire un equo contributo da parte di tutti i partecipanti;
– essere pronto a confrontarsi con situazioni di “urgenza” in termini di risorse (es. tempi stretti di lavoro; luoghi, persone e lingue differenti ecc.)

I progetti dovranno essere originali e mai utilizzati per allestire una performance.

Documentazione richiesta
Gli artisti dovranno compilare il relativo modulo comprendente:
• una dichiarazione di motivazione;
• l’idea artistica alla base del progetto;
• eventuali autori e testi di riferimento;
• una o più ipotesi di lavoro (es. metodologia, artisti da coinvolgere, idee per l’allestimento…);
• un breve cv con chiaro riferimento alle lingue parlate e a precedenti esperienze internazionali.

Eventuale documentazione video e fotografica non reperibile online può essere inviata all’indirizzo:
laLut Centro di Ricerca e Produzione Teatrale
c/o Siena Teatri OPT, vicolo degli Orbachi 4,
53100, Siena, ITALY

5. VALUTAZIONE E SELEZIONE

I progetti saranno valutati da un’apposita Commissione di Valutazione formata da membri di diversi Paesi sia interni che esterni al progetto Playing Identities.
I criteri adottati nella fase di selezione sono, in ordine di priorità:
• la pertinenza con il concetto alla base del Progetto Playing Identities;
• la qualità dell’idea artistica e la sua originalità;
• la sostenibilità e la fattibilità economica del progetto;
• il profilo degli artisti proponenti;
• eventuali apporti di coproduttori/enti a sostegno del progetto presentato.

La Commissione si riserva la possibilità, qualora lo ritenesse necessario, di richiedere incontri di approfondimento con gli artisti che parteciperanno alla Call.
Il progetto vincitore sarà comunicato a tutti i partecipanti e pubblicato sul sito entro il 15 aprile 2010.

Creole Performance Cycle Prize
Durante la settima edizione del Festival Voci di Fonte (Siena), in giugno 2010, sarà presentato il il progetto vincitore.
L’artista/gli artisti vincitori potranno decidere come presentare il proprio progetto: es. attraverso foto, video, bozzetti di scena e di costumi ecc. Qualora lo ritenessero necessario, potranno anche avvalersi dell’aiuto di attori (che saranno eventualmente forniti da laLut).
Il vitto, l’alloggio e le spese di viaggio dell’artista/artisti saranno coperte dal Festival.
La Commissione di Valutazione si riserva il diritto di selezionare altri progetti ritenuti di valore tra quelli pervenuti; l’intento è quello di pubblicarli (tra i materiali e sul sito del progetto Playing Identities) e di invitare gli autori dei suddetti progetti alla cerimonia di premiazione che si terrà al Festival Voci di Fonte nel giugno 2010.

6. INFORMAZIONI E CONTATTI

Project Office: project_office@playingidentities.eu;
creolize@lalut.org
Anne Pinson – Artistic Project Manager annepinson@yahoo.fr
Angelo Romagnoli – Scientific and Artistic Supervisor angelo.romagnoli@lalut.org
Gianni Berardino – Project Coordinator berardino@unisi.it
www.vocidifonte.org – www.unisi.it/santachiara

7. I PARTNER DEL PROGETTO PLAYING IDENTITIES <br>
Università di Siena – Scuola Superiore Santa Chiara (Capofila) (IT)
Centro de Estudios Comparatistas Universidade de Lisboa (PO)
University of Humanities and Economics in Lodz (PL)
University of Ljubljana (SL)
Monash University of Melbourne (AUS)
Consejo Superior de Investigaciones Científicas (EP)
Fondazione Teatro Due di Parma (IT)
Errances Teatro / Festival Errances (FR)
Teatrul Imposibil / Festival MenInfest (RO)
laLut – Centro di Ricerca e Produzione Teatrale / Festival di Siena Voci di Fonte (IT)
Comune di Siena (IT)
Provincia di Siena (IT)
Comune di Conques (FR)
Poleski Art Center (PL)
Elicona Servizi Culturali (IT)
Laterna Magica Production (HU)

Voci_di_fonte

2010-03-06T00:00:00




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