Il buco nero del teatro: Stefano Boeri e lo spot sullo Smeraldo

Speciale primarie a Milano

Pubblicato il 15/10/2010 / di / ateatro n. 131

I sondaggi dicono che sarebbe in testa Pisapia, ma si dice anche che Boeri abbia più probabilità di spostare elettorato dal centrodestra, ma Onida potrebbe non essere da meno, presso altre aree moderate.
www.ateatro.it ha riportato le prime prese di posizione sulla cultura dei tre candidati: generiche, come prevedibile ma non inevitabile. Speriamo in futuri approfondimenti, speriamo di poter condividere qualche proposta.
Nel frattempo, probabilmente non si parlerà molto di cultura o di teatro nell’incontro promosso sabato 16 ottobre alle 10.30 da Stefano Boeri E Tuttavia UN teatro milanese, lo Smeraldo, lo spazio che ospita l’iniziativa, è protagonista del bello spot che la annuncia:

tutto è cominciato con le buche per strada
poi sono arrivati i buchi nel bilancio comunale
e un buco in più nella cintura di tanti lavoratori br> domani l’expo rischia di essere un buco nell’acqua
e oggi uno dei teatri più vitali degli ultimi anni sprofonda in un buco di 30 metri,
un enorme buco nero sta inghiottendo Milano

cambiamo città, restiamo a Milano

Da Boeri molti si aspettano ancora segni concreti, che sgombrino la sua immagine politico-amministrativa dal sospetto di legami con il comitato d’affari che governa questa città. Prendere le distanze da quei metodi e da quel mondo comporta infinite piccole scelte, molta attenzione, trasparenza.
I lavori infiniti davanti allo Smeraldo, quel “buco di 30 metri”, è senza dubbio vergognoso e grottesco. Ma per lavori che certo in parte danneggiano QUEL teatro, IL teatro a Milano rischia di sprofondare in un autentico buco nero: lo smantellamento del FUS, l’azzeramento dei contributi regionali, la forte riduzione di quelli comunali, spazi appena recuperati senza risorse per la gestione, altri (Arcimboldi) zavorre senza missione, commissioni di vigilanza che improvvisamente infieriscono sui piccoli spazi, perfino la rinascita della censura!
Speriamo che non ignori questo più grande buco, Stefano Boeri se, riprendendo lo spot e ricambiando l’ospitalità, stigmatizzerà quello di Porta Volta.
Del resto non tutti i buchi vengono (solo) per nuocere: in una recente intervista a “Repubblica”, Longoni, il proprietario-gestore dello Smeraldo (che non chiuderà, o se cambierà destinazione d’’uso darà enormi vantaggi immobiliari), annuncia che probabilmente aprirà un’altra sala in uno dei nuovi grattacieli in zona Garibaldi. Ma prima – si spera – dovrebbero arrivare a compimento i lavori di ristratturazione del Teatro Lirico, affidati dal Comune alla stessa proprietà – Longoni appunto – che a suo tempo ha indicato come direttore artistico della storica sala di via Larga niente meno che Marcello Dell’Utri.
Tutto questo Stefano Boeri e il suo staff dovrebbero saperlo. Dunque speriamo che la sensibilità per lo Smeraldo – uno degli spazi più vitali degli ultimi anni – si estenda al disgraziatissimo sistema teatrale milanese nel suo insieme.

Mimma_Gallina

2010-10-15T00:00:00




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