#BP2016 | Spunti per un viaggio verso una nuova norma che non si pieghi alla normalità

La prospettiva di un centro

Pubblicato il 29/02/2016 / di / ateatro n. #BP2016 , 157 , Passioni e saperi

Premessa
Vorrei partire nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a portare alla luce le contraddizioni e punti oscuri di questo nuovo decreto a partire dai critici teatrali , giornalisti che hanno dato voce a artisti e operatori costruendo focus, dossier e alimentando dubbi.
In questo sentiero mi inserisco per porre l’attenzione su possibili modifiche del decreto sia in vista del prossimo triennio 18-21 che di un nuovo percorso legislativo.

Coproduzioni come relazioni virtuose
Le coproduzioni devono essere possibili non solo tra teatri nazionali e teatri di rilevante interesse nazionali ma anche con centri di produzione, imprese di produzioni e giovani compagnie. Si deve inoltre creare la possibilità di allargare il numero dei coproduttori italiani e stranieri a più di tre realtà
Purtroppo oggi i teatri nazionali e i tric sono piegati sotto il peso delle proprie produzioni in sede e in regione e sono costretti a produrre propri spettacoli scritturando solo i singoli artisti.

Programmazioni e ospitalità
Queste devono essere caratteristiche non solo dei centri o dei circuiti, ma di tutta la stabilità.
Ora i teatri naz. e i tric hanno l’obbligo di programmare almeno una o due compagnie della ricerca, mentre i Centri (in mancanza di risorse adeguate) hanno l’obbligo di ospitare per quasi il 50% della loro attività .

Favorire la creatività emergente e sostenere le giovani compagnie e singoli professionisti
Questo deve essere un dovere per tutta l’area della stabilità in particolare per Centri di produzioni, ognuno con le proprie specificità e caratteristiche. Come Ravenna Teatro pratichiamo questo da 25 anni ossia da quando è iniziata la nostra scommessa con la città di Ravenna. Con la nostra pratica di coltura teatrale legata alla lentezza dei cicli della terra, alla polis all’incrocio delle lingue e delle generazioni.
Nel 1996 in una presentazione del progetto Nodi scrivevamo:
“Qual è il primo dovere di un Centro? Se la ragion d’essere di un Centro per la ricerca teatrale è quello di essere luogo di sviluppo e di promozione scenica, il primo dovere sarà quello di essere attenti al nuovo ai fermenti che provengono dalle nuove generazioni, alla fucina sempre in ebollizione del “nuovo”…”
Oggi a Ravenna circola nuova linfa teatrale che ottiene riconoscimenti internazionali.

Doveri delle Stabilità nei confronti delle nuove generazioni
Molte giovani compagnie vengono a trovarci e sono sconfortate perché alcuni teatri gli chiudono le porte in faccia anche per dei semplici consigli su come costituire una associazione, provare a redarre un bilancio.
Noi amiamo prenderci del tempo per dialogare con chi è nato dopo di noi, per riflettere insieme a loro sulle nuove regole (dalla sicurezza, alle domande per ricevere i contributi,al dialogo con le istituzioni siano esse teatrali o culturali).
La stabilità deve coltivare giovani organizzatori che possano partecipare al governo della struttura (suddivisione delle responsabilità ). La stabilità non deve sedersi, deve correre, deve liberarsi dalla routine, dalla polvere, che privandola di luce impedisce di mantenere viva la funzione essenziale del teatro quella di celebrare il mistero della vita.

Spettatori
La relazione con lo spettatore è una pratica necessaria e alchemica. E’ come un rapporto amoroso va coltivato giorno per giorno con pazienza, sapienza, inciampi e gioia. E’ semplice riempire le sale con un personaggio televisivo, con un giornalista-magistrato che imbastisce un monologo. Questo aumenta la qualità indicizzata, ma non coltiva l’humus di una comunità.
Anche per questo il conteggio degli spettatori, nella qualità indicizzata, deve essere modificato. In particolare non tiene conto degli spettacoli che, per loro caratteristiche artistiche, necessitano di un numero ridotto di spettatori. E’ necessario considerare che si utilizzano e valorizzano anche sale di dimensioni ridotte. L’uso di spazi “intimi” per alcune produzioni o spettacoli , va a benificio del lavoro e della relazione tra attori e spettatori.
Non è un caso che oggi a dialogare sulle buone pratiche siamo in una fucina, in una foderia
dove, alchemicamente, si forgiava il ferro. Questo a molto a che fare con la nostra pratica.

Tournée all’estero
Dare la possibilità a tutte le categorie di ritenere valide, al fine del conteggio delle piazze, quelle effettuate nei paesi extraue. Non è possibile non considerare tournée la partecipazione a prestigiosi festival internazionali e considerare solamente le piazze nei paesi europei riconosciuti dalla Ue.

Accorpamento tra più soggetti
E’ necessario monitorare le progettualità e le azioni dichiarate nelle domande ministeriali nel corso del triennio con particolare attenzione riguardo agli accorpamenti. Abbiamo assistito in questo anno, fortemente sollecitati dal decreto, a dei curiosi tentativi di unioni-fusioni architettati per convenienza . E’ fondamentale puntare l’accento sulla trasparenza amministrativa, sulla eticità ed equità delle gestioni aziendali con particolare riferimento al personale ( nel rispetto dei contratti di lavoro) e all’equilibrio degli stipendi .
Accorpare può essere utile e vitale ma potrebbe anche portare alla scomparsa dell’identità di una struttura.

Buone Pratiche esempi
Accompagnare i cambiamenti del decreto con il reperimento di nuove risorse.
Un esempio a cui possiamo guardare è la Regione Emilia Romagna che risulta essere l’unica regione (sarei felice di essere smentita!) che ha aumentato i suoi fondi in vista della nuova legge per il triennio 16-18 in vigore tra poche settimana. Il reperimento dei fondi è stato un lavoro minuzioso realizzato anche grazie al taglio di stipendi per consulenze e incarichi, all’interno della regione stessa.

Lavoro delle commissioni teatro-danza-circhi
E’ necessario sottolineare il fecondo lavoro svolto dai commissari con rigore, competenza, cura e trasparenza. Questo pratica deve proseguire, deve essere incentivata e remunerata (almeno in relazione alle spese vive da essi sostenute). Ci auguriamo inoltre che tutte le sedute di commissione possano essere poi verbalizzate per essere pubblicate sul sito del Ministero i tempi rapidi.
Nuova aria alla direzione allo spettacolo dal vivo
Con il cambio alla Direzione Generale dello spettacolo nella persona di Ninni Cutaia confidiamo che si apra un dialogo proficuo che porterà a significative aperture di cambiamento.

Viatico con Wislawa Szymborska

“…C’è, c’è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall’ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia. Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti e ancora un centinaio di altre professioni. Il loro lavoro può costituire un’incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove. Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno. Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro un profluvio di nuovi interrogativi. L’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante “non so…”




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