#MilanoCORTEmporanea | Il Teatro Franco Parenti tra spettacolo cultura e sport

Uno spazio multifunzionale per il benessere culturale

Pubblicato il 22/04/2016 / di / ateatro n. 158 , MilanoContemporanea , MilanoCORTEmporanea , Passioni e saperi

Abbiamo chiesto ad Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti di Milano di partecipare al progetto MilanoCORTEmporanea e raccontarci il suo teatro, del suo sviluppo con il progetto della piscina e del contesto in cui ciò accade.

Breve presentazione

197-197-teatro-franco-parenti-teatro_franco_parenti_milano-nerospinto-galleryFondato nel 1972 e diretto da Andrée Ruth Shammah, il Teatro Franco Parenti è in Italia uno dei riferimenti culturali ed artistici in costante evoluzione fra tradizione, ricerca e innovazione. E’ un laboratorio creativo di produzione con maestri, talenti, progetti internazionali, capace di mescolare culture e linguaggi, dalla parola al corpo, dall’immagine, alla musica, agli incontri e dibattiti e in grado di coinvolgere oltre 100 mila persone all’anno con almeno tre appuntamenti in contemporanea al  giorno per 11 mesi di programmazione. La sede è una grande fucina creativa nel cuore della città, che vive di una continua fibrillazione produttiva, dove in 5.400 metri quadrati  tra sale, foyer, bar e spazi esterni possono dialogare  i linguaggi della cultura e dell’arte.

 

Qual è il vostro tema di interesse prevalente (tecnologia, musica, innovazione, teatro, editoria…?

Il nostro tema di interesse prevalente è il teatro di prosa.

 

Qual è la vostra mission?

“Fare cultura, fare teatro, portare valore nel tessuto sociale e civile del territorio, condividere e stimolare progettualità costruttive, offrire ai più giovani spazi e opportunità”, sono queste le parole d’ordine che guidavano la nascita del Salone Pier Lombardo nel 1973 e questi i valori su cui si basa ancor oggi la nostra attività, che nel 2012 si è trasformata in Impresa Sociale: una dichiarazione di responsabilità, perché il valore sociale del Teatro si identifica nella attività di formazione socio-culturale della comunità, nella dimensione di “servizio pubblico” che esso assume per la cittadinanza, quale luogo di apertura, dibattito, confronto con responsabilità sociale nei confronti del territorio in cui opera.

 

Cosa considera innovativo nel vostro modello?

L’innovazione principale del nostro modello consiste nell’aver realizzato un teatro multisala.20120219_048177-bis-1024x683
Abbiamo creato per la prima volta in Italia un modello con più sale che rispondono a varie esigenze artistiche, non solo per fare più spettacoli,  ma perchè gli artisti trovino uno spazio adatto per  la migliore espressione della loro creatività, perché i nostri spazi sono legati alla creatività, all’idea di teatro, al tipo di comunicazione.
E’ innovativo inoltre il fatto che da tempo mischiamo non solo i generi,  ma cerchiamo di creare delle connessioni, degli intrecci. Se proponiamo una retrospettiva su Kubrick, per esempio, abbiamo la possibilità di associare alle proiezioni brevi reading di attori ospiti sui nostri palchi in quel momento, sui testi che hanno ispirato Kubrick nella creazione dei suoi capolavori.

 

Quanto conta per voi essere a Milano e non altrove? Perchè?

Conta moltissimo essere a Milano perché i nostri pensieri si nutrono della sua  internazionalità.
Gli stimoli che il nostro teatro riceve sono spesso internazionali e Milano è la sola realtà italiana che offre questa possibilità.
Le  politiche culturali di questa città non hanno potuto fare a meno di difendere gli spazi teatrali,  dove gli artisti si sono identificati nei “luoghi”, unica città d’Italia in cui ciò è accaduto. Milano è la città di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, dove è nato  il Piccolo Teatro, dove si  è creduto profondamente nei “luoghi” . Siamo tutti figli di questa esperienza, questa è la nostra milanesità.

 

Qual è il vostro modello di business?

elitaIl nostro modello di business si basa sulla vendita di biglietti e abbonamenti per gli spettacoli e per  le attività organizzate dal teatro; sulla vendita delle nostre produzioni che vanno in tournée in altre piazze italiane, sull’affitto ad esterni degli spazi per eventi e manifestazioni varie, e sulle sponsorizzazioni di privati che sovvenzionano parte delle nostre attività.

 

Se dovesse definirci “contemporaneo”…?

Contemporaneo è ciò che accade intorno a noi e nel tempo dei nostri pensieri e del nostro sentire. Diventa contemporaneo quello che riceve il nostro sguardo di persone che vivono il proprio tempo. Un classico è contemporaneo se lo leggi con la tua appartenenza al presente. Il nostro teatro da sempre, e nel corso della sua lunga storia, si può definire luogo della contemporaneità.

 

Quali sono gli obiettivi dell’integrazione del teatro con un centro sportivo?

VedutaArea21Ripristinare la pluralità delle funzioni culturali, sportive e ludiche per le quali il Quartiere Vasari fu pensato e realizzato nel 1933. recuperando pienamente la polifunzionalità originaria dell’intero complesso. Realizzare una proposta culturale innovativa, capace di integrare nuove forme dello spettacolo contemporaneo con l’utilizzo di spazi non convenzionali e open airper individuare e mischiare  nuovi flussi di pubblico.  Trasformare gli spazi esterni  in una piazza della creatività, delle possibilità, Agorà delle Arti, luogo del “benessere culturale”, concepita come estensione e sviluppo del foyer interno,  nuovo spazio aperto di aggregazione e coesione sociale,  in grado di stimolare inaspettate forme artistiche oltre che di socialità e fruizione culturale.

 

Grazie a Andrée Ruth Shammah.

#MilanoCORTEmporanea
STAY TUNED!




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