Teatro a Pedali a Piossasco | Un festival a propulsione umana

Il report per TourFest 2023

Pubblicato il 14/07/2023 / di / ateatro n. 193 | TourFest 2023

Si chiama Teatro a Pedali perché l’impianto luci e audio degli spettacoli sono alimentati dalla pedalata del pubblico, che in questo modo diventa parte integrante dell’evento.
E se gli spettatori smettono di pedalare? Lo spettacolo non si interrompe perché l’alimentazione arriva dalle batterie che hanno accumulato l’energia prodotta da pedalatrici e pedalatori.
Questa modalità di coinvolgimento coinvolge nuovi spettatori, promuovendo la sensibilizzazione alle pratiche sostenibili attraverso la cultura.

La terza edizione della manifestazione, nata a Piossasco, comune della città metropolitana di Torino, si è svolta dal 13 giugno al 2 luglio 2023. Sede operativa e della maggior parte degli spettacoli è il teatro Mulino ad Arte: costruito intorno al 1835, è stato oggetto di un restauro e di una ristrutturazione grazie al bando Luoghi della Cultura della fondazione Compagnia San Paolo, con il progetto The Green Theater. Da vecchio mulino il luogo è stato trasformato in un teatro a basso impatto ambientale, grazie a misure come l’utilizzo di luci a LED, proiettori a basso consumo energetico, dematerializzazione della biglietteria, utilizzo di prodotti ecologici e promozione del riciclo e del riuso. L’organizzazione si impegna così a contribuire alla protezione dell’ambiente locale. Inoltre la città di Piossasco ha ottenuto un finanziamento nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per migliorare ulteriormente l’efficienza energetica della struttura: un ulteriore passo avanti nel percorso intrapreso con il progetto The Green Theater.

Mulino ad Arte coltiva relazioni con diverse realtà locali, in particolare associazioni e scuole, con la convinzione che la cultura sia in grado di far crescere la comunità e avvicinarla a una dimensione Green e Sostenibile. Nell’arco della stagione teatrale vengono realizzati spettacoli per celebrare l’impegno civile e per mantenere alta l’attenzione su temi come equità, mafia, violenza, responsabilità sociale e ambiente. Il teatro facilita l’accesso di persone economicamente svantaggiate, per esempio con il “biglietto sospeso” che consente di donare un biglietto di ingresso a chi non può permetterselo.
Diretore artistico del festival è Daniele Ronco, fondatore della compagnia con Costanza Frola e Jacopo Trebbi. Il progetto nasce da un amore profondo per il pianeta e vuole rendere il tema ambientale popolare nella sua accezione più nobile e sfatare il mito secondo cui l’ecologia non può essere coinvolgente.
Per raggiungere l’obiettivo, la direzione e la compagnia sono passai da un teatro pensato per il pubblico a un teatro creato con il pubblico, introducendo processi interconnessi con la scienza, il territorio e i cittadini, con un’attenzione particolare alle giovani generazioni.

Acrobazie in Sonata per tubi – ph. Angelica Licciardi

Quella del 2023 la prima edizione itinerante: partita da Piossasco, è passata per Varzi (PV), Alpignano (TO), Pontebernardo (CN), Montà d’Alba (CN), Caraglio (CN), Rivarolo Canavese (TO), Druento (TO), Saluzzo (CN), con 19 spettacoli e 8 aperi-talk (interventi da parte di esperti in materia di ambiente provenienti dal mondo scientifico e della divulgazione) mediati dal giornalista Andrea Vico e laboratori per bambini.
L’aperi-talk L’oro blu con Andrea Atina (dirigente Smat, azienda di raccolta e distribuzione acque dolci del torinese) e Serena Giacomin (meteorologa, divulgatrice e presidente di Italian Climate Network) era focalizzato sulla gestione, analisi e rapporti fra meteorologia, crisi meteorologica, distribuzione e approvvigionamento delle acque.
La sera del 1° luglio, Sonata per tubi, lo spettacolo diretto e prodotto dalla Compagnia Nando e Maila ETS, con Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani, Marilù D’Andria, univa musica, giocoleria, teatro e divertimento. L’esibizione inizia con la costruzione di strumenti musicali a corde realizzati con tubi di plastica che i performer suonano passando da brani di musica classica a pezzi rock e pop, il tutto condito da intermezzi comici. Questo equilibrio statico viene sconvolto dall’ingresso in scena della sedicenne principessa Marilù, che porta scompiglio e movimento, introducendo attrezzi tipici della giocoleria, quali i diablo e le clave ed esibizioni a corpo libero fatte di salti, equilibrismi, giravolte e spaccate. L’utilizzo di microfoni installati sugli attrezzi amplifica i suoni prodotti dal loro uso, portando la giocoleria classica in una dimensione contemporanea e innovativa, in un crescendo di movimenti scenici, fino a concludersi con un’esplosione di coriandoli, simbolo di una grande felicità.




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