Mirabilia a Cuneo | Quando i clown raccontano le crisi del presente

Il report per TourFest 2023

Pubblicato il 15/09/2023 / di and / ateatro n. 193 | TourFest 2023

Water of Love

Mirabilia compie diciassette anni e organizza un’edizione per raccontarsi. Dopo le prime dieci edizioni a Fossano, il festival festeggia la sua quarta edizione nel capoluogo in grande stile, all’insegna di vecchie e nuove amicizie, di grandi nomi del circo internazionale, di prime nazionali, di spettacoli che tornano ad attraversare il festival, di scommesse sulle nuove generazioni.
Con 19 location e più di 190 spettacoli, Mirabilia, grazie alla direzione artistica di IdeAgorà, nelle figure di Fabrizio Gavosto e Samanta Emilia Merlo, ha animato per cinque intensi giorni le strade, le piazze, i cortili, i giardini, le chiese e i teatri di Cuneo, in uno spettacolo che ha invaso la città a cielo (quasi sempre) aperto. In questo clima festoso, non ha risparmiato al pubblico una riflessione su alcune delle tragedie del nostro tempo.
Water of love, il titolo dell’edizione 2023, è simboleggiato da un clown in costume da bagno armato di pinne e salvagente in un ambiente desertico. Nell’immagine di copertina, sviluppata grazie a Midjourney attraverso l’utilizzo di alcune parole chiave dell’edizione e successivamente rielaborata per impreziosirla e dettagliarla, questo singolare personaggio appare solo e in ricerca. Dov’è l’acqua? E dove se ne sono andatti tutti? In un viaggio prezioso e variegato, il festival suggerisce lucide interrogazioni sul nostro tempo, sulle sfide climatiche, sociali e umanitarie che stiamo attraversando e, in fin dei conti, su quello che vogliamo essere.

Luoghi pulsanti di meraviglia

L’inaugurazione di Mirabilia 2023 in via Roma con Prismabanda (ph. Loris Salussolia)

Dal ciottolato davanti al Teatro di Cuneo, una delle tante location centrali del festival, è partita mercoledì 30 agosto 2023 l’edizione 2023 di Mirabilia. La dirompente Prismabanda Street Band ha accompagnato il pubblico in una passeggiata in musica nelle vie del centro storico.
In questa quarta edizione cuneese, finalmente lontana dalle restrizioni pandemiche, il festival ha deciso di (ri)partire dalla strada, trasformando spazi urbani in luoghi di contaminazione artistica e aggregazione sociale per un pubblico di abitanti e turisti incuriositi.

Abbondanza/Bertoni, Femina (ph. Andrea Macchia)

Il festival concentra la proposta nel centro storico della città, che da piazza Galimberti – la principale piazza cittadina – si sviluppa nella pedonale via Roma e in molte delle vie parallele e perpendicolari, più o meno note, che si animano di spettacoli di diverso genere ma anche di occasioni conviviali più o meno strutturate che dalle arti performative traghettano il pubblico verso mercatini handmade, birre artigianali e manicaretti locali. In piazza Foro Boario, una delle aree del festival più frequentate, tra il paese dei balocchi e manufatti artigianali, esperienze immersive e Teatri Mobili, l’Open Baladin, oltre ad accogliere abitanti e turisti della città, garantisce al team di professionisti e volontari un ristoro a loro dedicato per tutta la durata del festival. Intanto la suggestiva ex Chiesa di San Francesco si anima di spettacoli di danza, aule e cortili scolastici e spazi privati ospitano esperienze di diversa natura, mentre le vie e piazze centrali della città brulicano di artisti e curiosi. Ma in questa edizione il festival ha voluto ampliare il suo raggio, in un’azione che mira a una futura e più ampia diffusione nella città (e non solo), raggiungendo zone più periferiche.

(…) parenthèse points parenthèse del Lonely Circus (ph. Loris Salussolia)

Così, tra i tanti luoghi di contaminazione artistica, il festival abita nel 2023 anche l’area naturale del Parco Fluviale Gesso e Stura: con la compagnia teatrale Faber Teater, che con la sua performance site specific Andante coinvolge il pubblico in un’esperienza immersiva di canto e cammino volta all’esplorazione di ciò che accade tra il paesaggio che abitiamo e quello che ci abita internamente. In via Silvio Pellico, vicino alla stazione ferroviaria, ha preso avvio il Progetto Diagonale, chiamato così per via dell’unica strada della città che non segue l’impostazione romana a incroci perpendicolari, con diverse performance, tra cui (…) parenthèse points parenthèse del Lonely Circus: l’artista, armato di roulotte, filo da equilibrista e carta e penna, esplora per tre giorni il legame tra sé stesso, il luogo che abita temporaneamente e la comunità che lo vive, in una dimensione sospensiva rispetto alle dinamiche abituali del luogo, animato nei giorni del festival da altre performance teatrali e di danza, precedute in alcuni casi da una passeggiata guidata da abitanti del posto per le vie di un quartiere poco conosciuto.
Conoscere e abitare luoghi, creare occasioni di aggregazione a matrice culturale in grado di smuovere corpi e menti, proprio come si propone di fare il festival non solo nella proposta cuneese di maggior risonanza locale (animata, tra l’altro, anche da occasioni musicali in collaborazione con lo spazio NUoVO di Cuneo e altri festival locali), ma anche in quello che è stato un viaggio on the road di appuntamenti che hanno invaso nell’estate anche Busca, Savigliano, Alba e Vernante.

Per tutti i gusti

Pau-Palausm, Embolic (ph. Andrea Macchia)

Abbiamo potuto osservare da vicino la delicatezza e le espressioni della Compagnia Pau Palaus nel groviglio di corde e di pensieri di Embolic e ridere e commuoverci grazie ai nasi rossi, ai ceroni bianchi e alle anime messe a nudo da Les Rois Vagabonds in Concerto pour deux Clowns. Straniante e ipnotico Femina di Abbondanza/Bertoni, spettacolo di danza che porta nel gioco dell’identità femminile, effeminando, maschizzando, disimbambolando le quattro interpreti.

Les Rois Vagabonde, Concerto pour deux Clowns (ph. Loris Salussolia)

Abbiamo riempito le piazze di colori con i cuscini della Battaglia di cuscini, coordinati dal Melarancio, e invaso le strade bloccando il traffico con le azioni sconsiderate di El Coche dei cileni Karcocha. Grazie alla collaudata collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, Mirabilia ha ospitato nuovamente Vu dei francesi Sacékripa, una performance d’artista in cui le piccole ossessioni quotidiane prendono il sopravvento ed escono dai confini del palco.

La Battaglia di cuscini del Melarancio (ph. Loris Salussolia)

Altro spazio importante è lo showcase FNAS (Federazione Nazionale Arti in Strada), vetrina nazionale pensata per intercettare le realtà artistiche che dedicano la propria ricerca allo spazio pubblico, che quest’anno ha presentato sei progetti. Tra questi, SteamPlant Movement di Shedan Theater, teatro urbano con costumi steampunk autoprodotti che trasporta in un’atmosfera distopica, non molto distante da un futuro possibile: è un lavoro educativo e sensibile suii temi del collasso ambientale e delle guerre.

Shedan Theater, SteamPlant Movement (ph. Andrea Macchia)

Tra le relazioni del festival con la città c’è anche la Direzione Artistica Partecipata Under30: un gruppo di giovani del territorio ha seguito un percorso di formazione tutorato dalla Direzione Artistica e dallo staff di Mirabilia, per poi selezionare quattro opere da inserire nel programma ufficiale del festival. Questi quattro spettacolicompongono la rosa dei Mirabilia Award, che assegna un premio di produzione, con una giuria di addetti ai lavori. Quest’anno il premio Mirabilia Award è andato a Doors della Compagnia del Buco, in cui due clown creano immagini e storie con porte, maniglie, chiavi e con l’aiuto del pubblico.

Un festival di persone e relazioni

Mirabilia accoglie, diverte, ti fa sentire a casa.
Mirabilia è lo staff, una squadra consolidata che si ritrova ogni anno per organizzare e coordinare la manifesazione.

Compagnia del Buco, Doors (ph. Loris Salussolia)

Mirabilia sono i volontari, più di 60 magliette arancioni che invadono ogni spazio del festival aiutando lo staff, il pubblico, le compagnie, gli ospiti a vivere al meglio le intense giornate.
Mirabilia è la squadra dei tecnici, pronta all’azione giorno e notte, per seguire i montaggi e gli smontaggi dei palchi in ogni strada, per endere corde nelle piazze, per accendere fari che illuminano i cortei, portano gli amplificatori per i discorsi istituzionali, stendono tappeti danza in ex chiese, monano gradinate e tendoni da circo nei cortili.
Mirabilia sono gli oltre 75 professionisti che hanno vissuto il festival in un’atmosfera di condivisione e di festa, che ha permesso uno scambio lavorativo in un clima amichevole e accogliente.
Mirabilia sono le compagnie, in arrivo da ogni parte del mondo, che decidono di godersi il festival al di là dell’impegno lavorativo. Tra il pubblico si riconoscono i volti che il giorno prima stavano sul palco. E li si incontrano all’ra dell’aperitivo con una birra in mano, per scambiare quattro chiacchiere.

Squadra Mirabilia (ph. Andrea Macchia)

Mirabilia è la rete di istituzioni interessate e partecipi, sono le connessioni tra tanti partner di lunga data e altri di più giovane conoscenza.
Mirabilia sono le collaborazioni con reti locali che operano sul territorio, come quella con il SAI di Cuneo, che ha visto la coprogettazione di un intero pomeriggio di attività, o quella con il comitato di quartiere che ha visto la realizzazione del progetto Diagonale.
Mirabilia è apertura a nuovi progetti, testimoniata quest’anno, per esempio, dalla collaborazione con l’Università di Torino per installazioni audio/video esperienziali e proiezioni, o dall’offerta di esperienze di gioco immersive in sinergia con l’LVIA (sul tema dell’acqua).
Mirabilia sono occasioni formative, meeting e seminari, incontri incisivi, scoperte.
Mirabilia è sopratttutto il pubblico, sempre partecipe e vario, che ha scelto di entrare nei teatri ma che è anche incappato per caso in performance itineranti.
Mirabilia è un rapporto crescente con il territorio, che rinnova (ed espande) anche in questa edizione la sua adesione all’iniziativa di ospitalità Stay With la Mama: i cittadini cuneesi non solo accolgono in casa propria i direttori artistici nazionali e internazionali, ma accedono anche, con i propri ospiti e parte del team del festival, a momenti di confronto e formativo sugli spettacoli che andranno a esplorare.
Mirabilia è tutto quello che porti a casa alla fine del festival: le riflessioni condivise, le risate sonore, gli occhi lucidi di commozione, le parole spese con nuove amicizie.
Per noi Mirabilia sarà indimenticabile!




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