Giovanna Marini in Sicilia
Spettacoli e laboratori ad Alcamo
Giovanna Marini: dalla campagna alla città
a cura di Clara Gebbia produzione Teatro Iaia
Con il progetto Giovanna Marini: dalla campagna alla città (all’interno della manifestazione Artisti per Alcamo diretta da Giuseppe Cutino) ci avviciniamo all’universo di questa straordinaria musicista indagando vari aspetti della sua personalità artistica: la composizione, la rivisitazione dei canti tradizionali, la didattica.
Nelle due parti della serata di concerto ascolteremo infatti il poema sinfonico Concerto per Giacomo Leopardi e la nuova cantata La Torre di Babele eseguita dal Quartetto Vocale, di cui fanno parte, oltre alla Marini, Francesca Breschi, Patrizia Bovi e Patrizia Nasini, vere e proprie virtuose della voce.
Il Concerto per Giacomo Leopardi comprende tre brani: il Coro dei morti, Canto notturno di un pastore errante dellAsia, e l Ultimo canto di Saffo. Questi canti, scritti su commissione dellUniversità La Sapienza di Roma per la chiusura dellanno leopardiano, sono stati eseguiti ununica volta al Teatro Argentina di Roma. In occasione di questa nuova esecuzione si riuniscono artisti siciliani e romani: il Coro Convivium di Palermo (diretto da Liliana Tedesco), che da tempo e con passione studia questo concerto, Michele Manca, Germana Mastropasqua, Xavier Rebut e Flaviana Rossi dalla Scuola Popolare di Musica di Testaccio, e il Quartetto dArchi siciliano a cura di Francesco Pusateri.
Il progetto Giovanna Marini: dalla campagna alla città allinterno di Artisti per Alcamo dà quindi loccasione di eseguire nuovamente questi canti e di registrare questo prezioso materiale sonoro.
Le cantate composte per il quartetto, tra cui La torre di Babele rappresentano il compimento di tutte le esperienze musicali di Giovanna Marini: la ricerca sui canti di tradizione orale, la composizione strumentale e vocale, la scrittura individuale e collettiva, linsegnamento. A fare da raccordo alla sua produzione musicale, la Marini arricchisce i concerti, grazie allarte e al gusto della narrazione appresa dai cantori popolari, di racconti sempre divertenti, toccanti o poetici, in cui il rapporto con la realtà risulta felicemente falsato.
Per quanto riguarda la didattica, ci sarà un laboratorio in due parti: Giovanna Marini introdurrà il progetto con due lezioni-incontro dal titolo Estetica del canto contadino in cui viene spiegata la continuità fra musica di tradizione orale e musica classica, il canto rituale e la funzione ad esso connessa.
Seguirà il laboratorio Canti di tradizione orale – Un percorso polifonico, un viaggio nell’universo del canto a più voci attraverso i canti della tradizione orale italiana condotto da Xavier Rebut.
LABORATORI (presso Associazione per larte, via Domenico La Bruna, 39 Alcamo)
LA PRENOTAZIONE PER I LABORATORI E OBBLIGATORIA. SI PREGA DI INVIARE CURRICULUM E UNA BREVE MOTIVAZIONE A: info@associazioneperlarte.it entro il 20 novembre. I LABORATORI SI RIVOLGONO A CHI HA GIA UNA CONOSCENZA MUSICALE DI BASE. LA PARTECIPAZIONE E GRATUITA.
I laboratorio:Estetica del canto contadino- Lezioni-incontro con Giovanna Marini
24 novembre 2006 ore 18.00-20.00
25 novembre 2006 ore 15.00-17.00
Lapproccio alla musica può essere fatto non solo secondo i criteri classici di studio dello strumento musicale ed ascolto di brani di musica classica con conseguente analisi, ma avvicinando il discorso del suono dal lato della musica di tradizione orale.
Un incontro sulla tradizione orale della musica contadina può essere illuminante per far capire quanto questa musica, sicuramente primitiva, sia però alla base di molti fondamenti della musica classica, colta. Se pensiamo che anche il canto gregoriano in realtà non fu che, nella sua prima presentazione, una raccolta di canti popolari dellepoca , settimo, ottavo secolo dopo Cristo, e solo dopo quando intervenne la Chiesa con i suoi Maestri di Cappella il canto venne codificato e regolamentato
se si pensa questo, è facile immaginare come nel canto di tradizione orale si trovino i primi modi della polifonia : il discanto, lorganum, lochetus, fino al rondò, la caccia, e tuttora questi canti vengono cantati, spesso con intonazione ben temperata ma mantenendo ancora quella arcaica, non temperata. Quindi cercare nel canto di tradizione orale vuol dire spesso trovare modi che nei libri di conservatorio di storia della musica vengono definiti la prime forme polifoniche, trovatori e trovieri,i modi greci e latini, un primo capitoletto per noi di importanza fondamentale. Lincontro che Giovanna Marini propone è proprio utile a spiegare questa continuità fra musica di tradizione orale e musica classica e allo stesso tempo indicare tutte le differenze fra la cultura della prima, un canto rituale con rito e funzione ancora ben connessi , e la seconda : un canto finalizzato ad essere unito agli strumento ben temperati, a superare il volume di un’orchestra, con unica funzione di ddare spettacolo ed emozioni attraverso il suono. Due ora in cui si svolgeranno anche esercizi vocali per meglio capire , e molto ascolto di materiale popolare.
II laboratorio: Canti di tradizione orale un percorso polifonico, condotto da Xavier Rebut
16 dicembre ore 14.00-19.00
17 dicembre ore 11.00-14.00/15.30-18.00
Il seminario propone un percorso nell’universo del canto a più voci attraverso i canti della tradizione orale italiana – canti devozionali, canti di lavoro, ballate narrative, muttus, canti della Resistenza, canti di cantastorie, lamenti – e attraverso il parallelo con i canti di altre tradizioni: tra cultura orale e cultura scritta. Un percorso che disegna una storia possibile della musica vocale, dalla monodia alla polifonia, grazie a una musica veicolo di una memoria storica e culturale: un incontro con una molteplicità di linguaggi e comportamenti musicali. Il lavoro propone lo studio del repertorio, basato sullascolto delle fonti originali e sulle loro trascrizioni (dalla Raccolta di modi di tradizione orale di Giovanna Marini e altre trascrizioni di Xavier Rebut). In parallelo, gli altri obbiettivi sono: l’allenamento alla polivocalità (dalla monodia alla polifonia), ai modi musicali (il concetto di modo, gregoriano e contadino), all’ “orecchio relativo”; degli elementi di tecnica vocale (respirazione, postura e gesto vocale) e la loro applicazione ai vari colori e repertori vocali incontrati; l’ascolto e l’analisi di registrazioni originali di musica di tradizione orale e d’altri mondi sonori; e infine un approccio alla “spazializzazione” del suono.
CONCERTO:
I parte: Concerto per Giacomo Leopardi – una composizione di Giovanna Marini su testi di Giacomo Leopardi
con: Michele Manca, Germana Mastropasqua, Xavier Rebut, Flaviana Rossi (Scuola Popolare di Musica di Testaccio), il coro Convivium di Palermo diretto da Liliana Tedesco (Emilio Corallino, Gero Ciulla, Pietro Giammellaro, Irene Ientile, Pia Mangano, Giulia Sideli), quartetto darchi (a cura di Francesco Pusateri).
II parte: La torre di Babele– una nuova cantata di Giovanna Marini.
Concerto del Quartetto Vocale (Giovanna Marini, Francesca Breschi, Patrizia Bovi, Patrizia Nasini).
19 dicembre 2006, Teatro Cielo dAlcamo, P.za Castello, Alcamo, ore 21.15
Ingresso . 5,00
Clara_Gebbia
2006-11-08T00:00:00
Tag: MariniGiovanna (4), Sicilia (31)
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