Un po’’ dopo il piombo: Giangilberto Monti racconta l’amore tra Mara Cagol e Renato Curcio

Il debutto a Genova il 23 marzo

Pubblicato il 12/03/2007 / di / ateatro n. 107

Chi l’avrebbe mai detto? A cinquant’anni debutto come autore di canzoni (meglio, di una canzone), per colpa del mio amico jjmonti. Insomma, non l’ho fatto apposta ma magari la notizia vi diverte. (olivieropdp)

Giangilberto Monti
Un po’’ dopo il piombo
(Ce n’est qu’un début)

regia Annig Raimondi
con la partecipazione di Roberta Mandelli

TEATRO GARAGE 23-25 marzo 2007 GENOVA
TEATRO DELL’’OROLOGIO 17-29 aprile 2007 ROMA

Giangilberto Monti, artista milanese con 30 anni di carriera alle spalle, sempre in bilico fra musica e teatro, presenta il nuovo spettacolo Un po’’ dopo il piombo, che racconta la genesi delle Brigate Rosse attraverso la storia d’amore tra Renato Curcio e Mara Cagol. Nello spettacolo, oltre a una decina di inediti, si può ascoltare un accenno de La mia razza, il brano che G. G. Monti scrisse con Mauro Pagani per Mia Martini negli anni Novanta. La canzone che apre lo spettacolo è invece tratta da uno scritto del critico e studioso teatrale Oliviero Ponte di Pino, su musica del pianista jazz Gaetano Liguori.
Il copione ha convinto la Radio Svizzera Italiana a farne il secondo radiodramma musicale dell’’artista, dopo il successo del precedente La Belle Epoque della Banda Bonnot, che vinse il Prix Suisse 2004 e che nello stesso anno rappresentò la confederazione elvetica alla vetrina mondiale del Prix Italia, nella categoria fiction. Il nuovo radiodramma, con il titolo Ce n’’est qu’’un début, verrà prodotto nel corso del 2007. Giangilberto Monti -– che ha da poco terminato la promozione del suo ultimo lavoro discografico Maledette canzoni (Carosello/Warner) – è il cinquantenne cantautore che nella finzione scenica presenta il suo nuovo album, mentre lo spettacolo, che si sviluppa sul doppio binario del teatro e della canzone, gli dà la possibilità di eseguire in anteprima i suoi brani di nuova produzione, che verranno raccolti in un nuovo disco in uscita nei primi mesi del 2008.

LA STORIA
Dal 1964 al 1975 Renato Curcio e Margherita Cagol detta Mara si incontrano, si conoscono, si innamorano, si sposano e danno vita alla più nota formazione politica armata degli anni Settanta: le Brigate Rosse. Durante quegli anni cambia la scuola, il lavoro, la politica e il paese intero. E´il mito della rivoluzione e della felicità, del maggio francese e dei suoi slogan – Ce n’est qu’un début – ma anche dei cattivi maestri e delle pistole che sostituiscono i fiori. E’ un momento storico irripetibile dove tutto sembra possibile e niente è più certo. E’ il racconto di un’università di sogno nata in una delle città più tranquille del paese, Trento, dove la follia prevale lentamente sulla voglia di libertà, si propaga a macchia d’’olio per l’’Italia e spegne anche la storia d’amore e di rivoluzione di Renato e di Mara, quando i carabinieri la uccidono in un conflitto a fuoco il 5 giugno 1975. Da lì in poi gli anni di piombo e una strisciante guerra civile spazzeranno via i sogni e i colori di generazioni di italiani, che ancora oggi vorrebbero capire cosa è successo, e perché.

LO SPETTACOLO
Siamo in uno studio radiofonico, durante un’ intervista dove un cantautore inquieto e cinquantenne presenta il suo ultimo album e si confronta con una giovane conduttrice, ironica e polemica, che sa molto poco di quegli anni. Tra gli spensierati Sessanta e i barricaderi Settanta si rievoca una storia d’amore senza lieto fine e ci si interroga sul tempo che è passato per capire quello che verrà. E tra loro, lo spirito folle del più dissacrante agitatore politico di quegli anni, Mauro Rostagno, che amava dire: Noi non vogliamo trovare un posto in questa società ma creare una società in cui valga la pena trovare un posto. Un confronto con il passato e una speranza da raccontare, un po’’ dopo il piombo.
si ringrazia per la collaborazione alle ricerche storiche
Sara Chiappori, Piergiorgio Rauzi e Franco Oss Noser

una produzione Fort Alamo e Scenaperta-Polo teatrale dell’Alto Milanese

Ufficio_stampa

2007-03-12T00:00:00




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