SPECIALE ELEZIONI Cosenza: tre domande a tre candidati sindaco

La differenza tra destra e sinstra

Pubblicato il 15/04/2011 / di / ateatro n. 134

Tre domande
1. Rispetto alla sua idea di città, che funzione/spazio hanno la cultura e lo spettacolo?
2. Quali sono i suoi principali progetti, e le prime iniziative che attuerebbe in materia di spettacolo e di teatro in particolare, cosa cambierebbe e cosa manterrebbe delle scelte della precedente amministrazione?
3. Con quali interventi/modifiche rispetto all’attuale bilancio dedicato al settore?

Mario Occhiuto (candidato a sindaco dell’UDC appoggiato dal PDL)

1. Identità, cultura, mediterraneità e verde sono le variabili strategiche del mio programma di governo locale. Ho immaginato una porta ideale della città, legata al Centro Storico, che ho chiamato Porta della Cultura e della Creatività. Un luogo delle idee e della progettazione dove promuovere eventi artistico-culturali nazionali, valorizzare i talenti artistici locali e soprattutto recuperare arti, professioni e vocazioni legati alla cultura della città. Cultura e spettacolo sono gli alleati di una mia idea di città, non più ostaggio della rincorsa ad una modernità estetizzata ma piuttosto come esito di un processo di riqualificazione dell’identità locale, della memoria collettiva, delle tradizioni e dell’etica pubblica. 2. Le prime iniziative in materia di spettacolo e teatro riguarderanno uno sforzo creativo di ricerca di nuovi linguaggi teatrali, puntando sulle compagnie sperimentali locali e nazionali. In particolare, la mia idea di puntare su un rafforzamento dell’identità locale, mi spinge verso la rappresentazione di un teatro legato alle categorie cognitive della memoria e dell’innovazione. Sogno una stagione teatrale diversa, non solo dalle precedenti amministrazioni. Ma diversa in senso assoluto. Una stagione dove la mia ambizione di progettazione di una identità complessa, mediterranea e meridionale, possa favorire la presenza di tante diversità culturali ed espressive da coniugare in un grande progetto unitario ed identitario della città. E per il Teatro Rendano, un grande direttore artistico, con esperienza internazionale. Capace di fare scuola e di allevare i nostri talenti. 3. Credo molto nel partenariato economico. Credo soprattutto nella capacità di promuovere teatro e cultura attraverso la ideazione e realizzazione di grandi eventi per i quali sono previste disponibilità finanziare sia all’interno dei fondi dell’Unione Europea che dei Programmi Ministeriali. Certo la stagione dei vincoli di spesa nazionali non ci aiuta. Ma occorrerà aprire la stagione della cooperazione, magari anche della creazione di piccole cooperative tra artisti. Immagino un Centro Storico pronto a ospitare tali fermenti. Il Comune incoraggerà le forme associative, magari offrendo spazi e collaborazioni. Tanti piccoli teatri, tante piccole compagnie teatrali, una rete di linguaggi espressivi, una rete di sperimentazioni. Le sembra un sogno? Vedrà, vedrà…..

Enzo Paolini candidato a sindaco da una lista civica e appoggiato da IDV e SEL

1. Cara Dora, tutti i candidati sindaci ti risponderanno che la cultura e lo spettacolo avranno il primo posto, anche io naturalmente, occorre però saper realizzare le cose che si dicono. Il 18 aprile presenterò il mio programma che nasce dalla realizzazione delle cose già fatte nella mia precendente esperienza amministrativa dal 1993 al 2002 come la riapertura del Rendano e delle Casa delle Culture. Abbiamo avviato all’epoca una stagione cinematografica con una consulenza nazionale gratuita offertasi, una stagione teatrale di primissimo piano con Maurizio Scaparro, così come la lirica del maestro Italo Nunziata, abbiamo inoltre messo le basi per la realizzazione del MAB poi realizzato dal sindaco Eva Catizone.
Non faremo nessuna cabina di regia, daremo spazio alla creatività, all’iniziativa e ai tanti fermenti culturali di cui è ricca la nostra città.
Il sindaco avrà il compito di coordinare ogni aspetto della vita culturale della città.

2. Se verrà a sentirci quando presenteremo il programma avrai un quadro completo del mio progetto su cultura e spettacolo. Della precedente amministrazione cambierei tutto e non manterrei nulla.

3. Non conosco il bilancio, quindi non so dirti. So di certo che faremo un’agenda delle priorità per le spese e che tra queste c’è sicuramente la cultura.

Salvatore Perugini, candidato a sindaco uscente per il PD

1. Tutto ciò che rientra nell’ambito culturale di una città, non è pratica umana di produzione dell’arte fine a se stessa; o meglio, non è soltanto questo.
La cultura non vive per sé, non chiude il cerchio su di sé, non deve fermarsi ai propri confini; le spetta, al contrario, invadere quanto più possibile il luogo abitato, sporcare, macchiare di sé i dintorni della via che percorre.
Si è soliti considerare metro della condizione socio-economica di un territorio, lo sviluppo e il valore di cinque istituzioni: l’amministrazione della giustizia, le vie di comunicazione, l’istruzione, il commercio, e la cultura. Dunque organismo primario in relazione agli affari della città, e non monade senza finestre di comunicazione col territorio.
Tutto questo per due ordini di ragioni: la prima è l’importanza dell’arte come esigenza del pensiero umano, la seconda da ricercarsi negli effetti che può produrre la messa in opera di una determinata politica culturale piuttosto che un’altra.
La cultura può assumere la funzione di volano per lo sviluppo di un territorio.
E’ partendo da questo presupposto, che in sé è anche un obiettivo, che possono iniziare i lavori per la costruzione del progetto di politica culturale della città di Cosenza.
Nella cultura così come in qualunque altra manifestazione dell’umano vivere, non è possibile andare alla ricerca del tempo perduto.

2. La cultura, assume per la città la funzione di volano per lo sviluppo dell’intero territorio. Partendo da questo assunto, e tracciando un asse ideale che va dal Conservatorio di Musica, all’Università della Calabria, con i suoi due teatri, passando per il Franz Teatro, il Teatro Rendano, l’Officina delle Arti, La casa delle Culture, il Teatro Morelli, La casa della Musica (che sarà nei prossimi giorni inaugurata) il Teatro Aroldo Tieri, il Teatro dell’Acquario, La Città dei Ragazzi, I Musei e i Chiostri, le Biblioteche. Questi luoghi, hanno in comune una caratteristica, sono “case” abitate.
i nostri giovani in formazione, i nostri professionisti, i nostri talenti lavorano, producono, creano, ed hanno la possibilità di crescere e perfezionarsi per confrontarsi poi con il panorama nazionale e internazionale.
Questa è la nostra città, questo è l’investimento nel quale abbiamo creduto e crediamo. valorizzare sempre e di più i talenti del territorio. aver riconosciuto il Piccolo Coro di voci bianche e la Piccola Orchestra Philharmonia, è la sintesi del percorso intrapreso e da perseguire.

3. In questo periodo di crisi economica così generalizzata, il settore della cultura e dello spettacolo subiscono non solo i tagli, ma anche il disinteresse del governo nazionale. Il bilancio di un comune come Cosenza da solo, non riesce a coprire investimenti sul teatro e la cultura più in generale, idonei e necessari, nonostante in questi ultimi 5 anni siano stati realizzati imprtanti progetti. (vedi per ultimo il progetto su Telesio di Franco Battiato e Manlio Sgalambro, in questi giorni in allestimento). Naturalmente sarà necessario attuare sempre di più, politiche Europee.

Di destra o di sinistra?

Leggendo le tre risposte, è difficile capire dove stia più il confine fra la destra e la sinistra.
La differenza starà nella capacità di attuare questi programmi, senza risorse economiche e soprattutto nell’intelligenza di non distruggere quello che altri hanno fatto. La politica calabrese in passato si è distinta nella volontà quasi maniacale di azzerare il passato buttando l’acqua col bambino. Spero che il nuovo sindaco sappia scegliere. (d.r.)

Dora_Ricca

2011-04-15T00:00:00




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