#BP2013 @ValoreCultura Garantire la trasparenza

Con una proposta per selezionare i selezionatori

Pubblicato il 30/10/2013 / di / ateatro n. #BP2013 , 145

In un’ ottica tendente alla “verifica di criteri di trasparenza, semplificazione ed efficacia del sistema (art. 9)” nonché alle “valutazioni tecniche e la razionalizzazione degli organismi collegiali operanti (art. 13)” ho posto i seguenti brevi quesiti e osservazioni, auspicando che i decreti attuativi tengano conto delle relative problematiche.

1. L’articolo 9 fa espresso riferimento ai “criteri per l’erogazione e le modalità per la liquidazione e l’anticipazione dei contributi allo spettacolo dal vivo”. Per la mia esperienza, a livello regionale su tutto il territorio, posso rilevare che le compagnie e le associazioni sono spesso costrette ad attendere le tempistiche di dirigenti e funzionari pubblici per ricevere gli importi che sono stati riconosciuti. Alla presentazione dei consuntivi può accadere che dopo un mese venga richiesta, ad esempio, una fattura, che poi dovrà essere “esaminata”; se una pratica rimane per mesi bloccata su un tavolo per mille ragioni non si può fare nulla per velocizzarla; per non parlare della burocrazia che precede lo svincolo e l’accredito sui conti correnti dei contributi erogati. Compagnie ed associazioni nel frattempo soffocano. Si potrebbero stabilire nei decreti attuativi dei termini perentori sia per l’esame dei consuntivi e relative richieste di integrazione documentale, sia per l’erogazione dal momento di presentazione dei consuntivi, semplificando anche le procedure burocratiche di svincolo delle somme?

2. Molto positiva la previsione di pubblicare gli atti di conferimento di incarichi con i compensi per titolari di incarichi di vertice e dirigenziali, nonché di incarichi e consulenze. Ho sottolineato che proprio sotto gli “incarichi e consulenze” facili si annidano sprechi enormi del denaro pubblico, in quanto incarichi e consulenze sono spesso conferiti a titolo di scambi di favori. Forse una piccola commissione che periodicamente, a campione, andasse a leggere i predetti dati, verificandoli e redigendo una relazione da presentare al ministero, non guasterebbe. Oggi questo lavoro è riservato a fenomeni tipo Le iene e Striscia la notizia.

3. “I criteri di assegnazione tengono conto dell’importanza culturale della produzione svolta, dei livelli quantitativi, degli indici di affluenza del pubblico nonché della regolarità gestionale degli organismi”. Il pericolo è che la definizione di “importanza culturale” possa imparentarsi , considerati gli altri indici, con quella di “grandi eventi”, lasciando da parte eventi culturali meritevoli di attenzione e valorizzazione come i piccoli spettacoli teatrali e musicali, anche di tradizione, di cui l’Italia è ricchissima. Consiglierei, nei decreti attuativi, di specificare meglio il concetto, onde evitare strumentalizzazioni del termine.

4. Nessun cenno, in articolo 13, su eventuali criteri di selezione dei nuclei di valutazione, reputati importanti per la trasparenza. A livello regionale, molto spesso ancora oggi i selezionatori sono in qualche modo collegati a questo o quell’assessore. Ho proposto un progetto che è a disposizione di chi volesse discuterlo o integrarlo; in estrema sintesi, i componenti dei nuclei vengono preselezionati con determinati criteri ed inseriti in un elenco, da cui vengono sorteggiati ogni biennio.

Francesca_Vitale

2013-11-23T00:00:00




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