#IETMBergamo: tappa III // Inteatro Festival

Report di Cristina Carlini

Pubblicato il 16/07/2014 / di / ateatro n. 150

5 luglio 2015

Foto 05-07-14 16 01 22Si respira l’estate nel giardino di Villa Nappi a Polverigi, questo piccolo e grazioso paesino sulle colline marchigiane, un luogo raccolto e pacifico che sembra quasi essere fuori dal mondo.

Niente di più sbagliato: oggi sono infatti a Inteatro Festival, nel luogo che, ormai nel lontano 1981, ha visto nascere IETM da un gruppo di operatori ed artisti europei che volevano collaborare, restare in contatto, organizzare momenti di incontro per lavorare insieme.

E’ nel cuore dell’Italia che tutto quello a cui stiamo lavorando ha avuto inizio, e c’è tanta emozione e tanto entusiasmo nel gruppo che oggi partecipa a questa tappa!

Dopo i saluti e le spiegazioni di rito (avete tutti visto il video promo?), lasciamo che la padrona di casa, Velia Papa, ci racconti proprio qualcosa sul quel giorno del 1981.

Un gruppo di artisti e operatori, riunitisi a Polverigi per il Festival, decisero di creare un network informale, nella convinzione, già allora, che fosse necessario collaborare e fare rete all’interno del settore. All’epoca l’Europa era ancora solo un luogo geografico, erano lontani gli anni dell’Unione, eppure proprio dalle performing arts veniva l’esigenza di considerarsi parte di un’unica cosa.
Il gruppo originario si allarga rapidamente: appena la notizia si diffonde, arrivano richieste di adesione; al primo meeting dopo Polverigi, ci sono già un’ottantina di presenze, che si duplicano e triplicano negli eventi successivi, allargandosi lentamente a più nazioni europee.
La crescita delle presenze si accompagna negli anni ad altri, significativi cambiamenti politici, e quando la Comunità Europea diventa realtà, IETM (che allora stava per Informal European Theatre Meeting) si dà una struttura associativa, comincia un costante lavoro di advocacy sovranazionale, ottiene un importante finanziamento continuativo che gli permette di organizzare più momenti di incontro durante l’anno, ma anche di commissionare ricerche e pubblicazioni.

Foto 05-07-14 19 19 41Con l’allargamento ai paesi extra-europei (che oggi sono sempre di più e vedono una partecipazione davvero globale al network), IETM cambia nome in International Network for Contemporary Performing Arts.

E’ presente un’altra voce importante per ricordare quei primi anni, ed è quella di Maurizia Settembri, che a IETM ci arriva da giovane operatrice e ha la possibilità di stabilire contatti e avviare collaborazioni senza i quali la stessa Fabbrica Europa, secondo lei, non sarebbe mai nata.

Malgrado ciò, la presenza italiana a IETM è sempre stata scarsa, anche in passato: ma quali sono le ragioni? Di certo una difficoltà nel trovare i fondi e il tempo-lavoro per viaggiare, partecipare agli incontri, mantenere contatti, ma anche una poca capacità di mettersi in gioco e collaborare.

Un esempio su cui tutti concordano è il concetto di coproduzione: in Italia è prevalentemente un semplice spartirsi costi e borderò a fini ministeriali, produrre uno spettacolo significa comprare a priori delle repliche e comporre la stagione così, e la vita di quello spettacolo è poi di solito breve, abbandonata a se stessa.

Dov’è, si chiedono i presenti, l’investimento su un’idea artistica? Che fine fa il rischio della produzione? Dov’è la collaborazione fra le strutture produttive per promuovere quell’investimento, portarlo avanti, farlo evolvere?

Parlando di rischi e di nuovi artisti, viene spontaneo parlare anche della formazione delle nuove generazioni: sembrano proprio essere i giovani il futuro italiano a IETM, vista la media d’età dei nuovi arrivi negli ultimi anni. Del resto, quale luogo migliore per imparare e proiettarsi vero il futuro? Sia l’esperienza storica di Maurizia, sia la mia personale, raccontano come ogni partecipazione ad un Meeting abbia fatto attecchire qualche nuova idea, da tenere ben conservata in un cassetto fino al momento opportuno o da sfruttare immediatamente, ma abbia anche contribuito a cambiare pian piano la nostra mentalità arricchendo in maniera preziosa la nostra singola professionalità.

Ed in un momento difficile come quello che l’Italia sta vivendo, soprattutto dal lato delle compagnie indipendenti e di ricerca, ciò che appare fondamentale è proprio un confronto con gli altri per individuare soluzioni e nuovi modelli. Il settore italiano vive di regole ormai vecchie, diviso in scomparti difficili da far adattare alla realtà quotidiana, e inoltre manca una legislazione che tenga conto delle peculiarità del settore.

Risultato: troppe volte le compagnie sono costrette ad adattarsi a modelli che non sono i loro, pur di sopravvivere, o a svolgere attività che siano di servizio ai territori e agli enti locali, ma non sono sempre la loro sincera vocazione.

Un confronto con gli altri Paesi può davvero aiutarci e farci fare uno scarto in avanti, ma il loro aiuto può essere importante anche in un altro senso: l’appoggio con le istituzioni. Sappiamo bene che farsi ascoltare è spesso molto difficile, e l’appoggio di enti come IETM o partner esteri richiama più facilmente l’attenzione. Un motivo in più per collaborare, dal momento che l’advocacy di settore in Italia non è altrettanto forte nel farci ottenere visibilità e risultati (non tutti i presenti, per esempio, si riconoscono o approvano l’attività di Agis).

Il panorama che si delinea nelle parole di tutti è quello di forte lontananza fra le istituzioni e le compagnie, anche se in realtà queste ultime sono fortemente connesse con i territori e col pubblico, un elemento importante per tutti.

Tempus fugit per l’attivo gruppo di partecipanti, e la discussione si conclude per lasciare spazio al programma artistico del Festival e a un aperitivo nel parco, dove si svolge la terza edizione di PAC3, un progetto che combina arte e natura, dove a votare l’opera migliori sono gli spettatori (diciamolo pure, numerosissimi), dalla composizione davvero composita e differenziata, ma attivissimi ed entusiasti nel prendere parte all’iniziativa, che è già diventata un classico.

Eccolo, appunto, il nostro pubblico!

Cristina Carlini

Hanno partecipato a questa tappa:
Maurizia Settembri – Fabbrica Europa – http://fabbricaeuropa.net/
Chiara Frigo – Associazione Culturale Zebra – http://www.zebraculturalzoo.com/produzioni.php
Lucia Palladino – Associazione Culturale Zebra – http://www.zebraculturalzoo.com/produzioni.php
Nuvola Vandini – Associazione Culturale Zebra – http://www.zebraculturalzoo.com/produzioni.php
Davide Manico – Collettivo Pirate Jenny – http://www.collettivopiratejenny.com/
Sara Catellani – Collettivo Pirate Jenny – http://www.collettivopiratejenny.com/
Elisa Ferrari – Collettivo Pirate Jenny – http://www.collettivopiratejenny.com/
Marco Masello – Collettivo Pirate Jenny – http://www.collettivopiratejenny.com/
Filippo Brunetti – Collettivo Pirate Jenny – http://www.collettivopiratejenny.com/
Francesca Gironi – https://www.facebook.com/francesca.gironi.96
Mole Wetherell – Reckless Sleepers – http://www.reckless-sleepers.co.uk/index.php
Matteo Lanfranchi – Effetto Larsen – http://www.effettolarsen.it/
Sara Allevi – Effetto Larsen – http://www.effettolarsen.it/
Francesco Pierri – Effetto Larsen – http://www.effettolarsen.it/
Elena Pelliccioni – Effetto Larsen – http://www.effettolarsen.it/
Silvia Cutoloni – Effetto Larsen – http://www.effettolarsen.it/
Veronica Sassaroli – Effetto Larsen – http://www.effettolarsen.it/
Velia Papa – Inteatro – http://www.inteatro.it/
Alessia Ercoli – Inteatro – http://www.inteatro.it/
Nela Sisaric – IKS Festival – http://www.iksfestival.eu/




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