Open Sound Festival a Matera | Dal suono della terra lucana alla musica contemporanea, nuovi repertori e performance collettive
Il report per TourFest 2023
sempre ritornando dove posso arrivare?
…
sempre andando avanti io dove vado a finire?
Per raccontare la “creatura” Open Sound Festival possono servire le parole di Rocco Scotellaro, celebre scrittore, poeta e politico lucano, il quale, di fronte a un bivio importante della sua vita, interrogando un saggio, si pone un quesito: quale strada scegliere, se volgere lo sguardo al passato o se guardare al futuro. L’anziano gli suggerisce di prendere in considerazione entrambe le strade e tenerle insieme, farle coesistere per dar vita a qualcosa di valore. E’ questo il valore aggiunto di Open Sound Festival, un festival “vivo” e “animato” che tiene ben salde le sue radici nei suoni arcaici del territorio lucano, ha un robusto tronco che è un canale di sperimentazione continua, mentre i rami e le foglie sono aperti a connettersi con il mondo circostante. Uno sguardo consapevole al passato, in questo caso ai suoni della tradizione, strumentali e provenienti dalla quotidianità, e uno sguardo al presente e al futuro, aprendo alla sperimentazione, alla commistione di differenti tipologie musicali, lasciando la piena libertà di espressione ad artisti e producers di varie provenienze.
Cultura, sperimentazione, sfida, contaminazione su più livelli, collaborazione, conoscenza: sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano il progetto ambizioso con cui nel 2019 viene presentato il format nell’ambito di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, co-prodotto nella sua prima edizione da Associazione Multietnica e Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con con Music Innovation Hub Spa (Milano, IT), Europavox (Clermont Ferrand, FR), Krikka (Bernalda, IT) e Universoità degli Studi di Milano (Milano, IT). Cresciuto negli anni successivi, attira l’attenzione del pubblico e del settore musicale e culturale, presentando i suoi show e set originali a Hong Kong (Asia Cultural Co-operation Forum – ACCF), Expo 2020 Dubai, Milano (Linecheck Music Meeting and Festival), Torino (_resetfestival), Bari, Potenza, Saluzzo (APM Scuola di Alto Perfezionamento Musicale) e posizionandosi tra i format più interessanti della scena attuale per addetti ai lavori, musicisti e musiciste, producers, dj, appassionati di musica e turisti culturali.
A Land Music Experience
Il progetto Open Sound valorizza la musica come bene comune, la musica caratterizzata da una libera fruizione e da processi creativi partecipativi e sperimentali.
Come afferma Nico Ferri, direttore artistico del festival, open sound sta anche per musica open source, gran parte dei suoni sono non proprietari, corali e collettivi, generati perlopiù con strumenti autocostruiti. Idea cardine del virtuoso progetto è una rivisitazione in chiave originale, moderna e orizzontale del concetto di land music, ovvero l’antica attività di far concertare nello stesso momento tutti i campanili presenti in un dato territorio, al fine di risvegliare la fratellanza, l’appartenenza di un popolo, di donare calore alle tradizioni. Viene proposta l’opportunità di riscoprire suoni antichi, quasi caduti in oblio, offrendo la possibilità di lavorarci su quei materiali, per dare vita a un suono nu-lucano in chiave elettronica, aperto e fruibile. Campanacci, zampogne, cupa cupa, cori arbreshe, tricchebballacche, usati in passato o auto-costruiti dalla comunità, vanno a creare il catalogo digitale contenuto nella Audio-Library Open Sound, da cui si parte di anno in anno con la sperimentazione e co-produzione cardine del festival.
Alla sua prima edizione presenta #URLA, il manifesto artistico del festival, oltre che imponente performance collettiva curata da Yuval Avital, compositore e artista multidisciplinare israeliano.
La parola URLA porta in sé suono, libertà e pluralità. Le urla sono steriorizzazione del suono, intense espressioni di gioia, dolore, piacere, vivacità. Insito nella parola urla è presente un atto di libertà. #URLA può anche assumere il simbolo di un vero e proprio atto politico, una politica che porta dentro di sé poesia, forma comunità creative, rivela la bellezza nascosta nel quotidiano.
Dunque #URLA come liberazione, come esperienza di nu-land music, che vuole unire la pluralità in una dimensione atemporale, come quella portata in scena nel 2019. Le antiche vie della Città dei Sassi diventano palcoscenico per un corteo animato da diversi gruppi di performer e musicisti del territorio, dalle Maschere del Carnevale di Tricarico ai campanacci della squadra di San Mauro Forte, dal complesso della Bassa Musica del Maggio di Accettura, con la ritualità delle feste arboree, alle squadre dei tamburelli e delle zampogne… Un impattante rito collettivo, urlante e vibrante, una sagra sonora collettiva capace di risvegliare un senso comunitario e un’emozione antica nei partecipanti, in scena e nel pubblico.
Dal manifesto all’anima del festival, ritroviamo l’intento di scuotere l’apparato emotivo di fruitori e partecipanti, con un nuovo modello di co-creazione musicale e performativa nei due percorsi paralleli che costituiscono l’ossatura del progetto festivaliero: Open Sound Festival e il progetto #OSA.
Il primo, che ha come leitmotiv l’apertura del territorio lucano al mondo che lo circonda, tramite residenze artistiche e performance audio visive inusuali, riesce dal 2019 ad attirare in Basilicata artisti di fama internazionale come Clap!Clap! Nu Genea, Jeff Mills e Jean Phi-Dary, Dardust, Elasi, The Night Skinny, Paolo Baldini, Ninos Du Brasil, Splendore, Plastica, Foresta e tante e tanti altri.
Nel secondo percorso, l’imperativo è la sperimentazione più totale. La curatela artistica di Alioscia Bisceglia, project leader dei Casino Royale, lancia il progetto #OSA con l’apertura della Open Sound Library,
un archivio sonoro digitale e open-source di strumenti e suoni della tradizione millenaria lucana mai realizzato prima, in cui tutti i files dell’archivio, dal singolo suono al loop, sono disponibili nei più attuali formati funzionali alla produzione musicale. A partire da questa library, si apre una call internazionale rivolta a musiciste e musicisti, compositori, producers e sound artists under 35 che vogliano “osare”: partire dai suoni della tradizione per produrre un brano inedito che rappresenti un nuovo immaginario sonoro. La restituzione finale del progetto #OSA è una performance collettiva inedita costruita sull’incontro tra sonorità contemporanee e della tradizione.
#OSA è ambizione e libertà di espressione e non si limita più solo al territorio lucano. Nel 2022 Open Sound approda nelle Valli Occitane esportando per la prima volta fuori dalla Basilicata il suo format creativo, grazie alla collaborazione con Multietnica, in collaborazione con Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo (APM), Fondazione Amleto Bertoni, Città di Saluzzo, Festival Occit’amo, e grazie al sostegno del bando “Art-Waves”.
Questo modello, basato sulla catalogazione dei suoni arcaici appartenenti alla tradizione locale, diviene un format esportabile e adattabile a differenti contesti, lasciando la possibilità alla creatività musicale atemporale e permettendo a molti artisti di sperimentarsi “sporcandosi le mani”, per approdare a performance audiovisuali davvero “penetranti”.
OSF, 6 luglio 2023, Casa cava, Matera
A spasso tra i Sassi
La Città dei Sassi fa da cornice a Open Sound Festival, in un incastro impeccabile con il contenuto. Le location, tutte situate nella vecchia Civita cittadina, offrono mille occasioni per scoprire il fascino antico e rupestre di questa città incantata. Tramonti da sogno e aperitivi incastonati tra i sassi, dopo un tour nelle innumerevoli Chiese Rupestri presenti nella zona, conducono per qualche giorno aldilà del tran-tran quotidiano. Zaino in spalla e scarpe comode per un’escursione sul Parco Naturale della Murgia, da cui rubare degli scatti unici dello skyline materano, su cui soffermarsi per un pic-nic dal sapore selvaggio in una delle tante grotte che si trovano sul cammino. E per finire, una passeggiata notturna tra le vie della città, un antico labirinto che a ogni angolo regala sorprese dal sapore antico.
Tag: archivi teatrali (60)