Atleti del cuore
Round I e II per i Teatri dello Sport
Tra qualche settimana avrà inizio a Milano la rassegna dedicata agli incroci tra teatro e sport, ideata e curata da Antonio Calbi & Teatri90. In anteprima dal catalogo della rassegna, la prima parte del testo di Oliviero Ponte di Pino.
PERSONAGGI
UN ATTORE
UNA ATLETA
Uno spazio vuoto e illimitato.
Da due direzioni diverse entrano un ragazzo e una ragazza in tenuta sportiva. Non si conoscono. Si guardano tra imbarazzo e curiosità.
PRIMO ROUND. LE PAROLE CHE ABBIAMO IN COMUNE
LATLETA (imbarazzata) Hello!
LATTORE (sorridendo in maniera esagerata) Hello!
(Silenzio. Si studiano.)
LATTORE Do you speak english?
LATLETA A little.
LATTORE Ok, then. We have some time to spend here tonight. We could do something together…
LATLETA (irritata) I dont understand.
LATTORE Oh, no… (esita) We could play together…
LATLETA Yes, of course. I love to play tennis, hockey, volleyball…
LATTORE No, no, not those games! I wanted to say… You and me… Cristo, come si dice?
LATLETA Ah, ma sei italiano allora.
LATTORE Beh, potevi dirmelo prima che capisci litaliano!
LATLETA (scoppia a ridere) Beh, potevi dirmelo prima tu!
LATTORE (ride anche lui) Ok, 1 a 1 e palla al centro. Vedi, io faccio lattore, e per me to play” vuol dire recitare”. Sai, il teatro…
LATLETA Dio, che scema! To play”, jouer”, spielen”… Succede in un sacco di lingue: lo stesso verbo vuol dire recitare” una parte e giocare” un gioco.
LATTORE Io so a malapena linglese e cominci subito a umiliarmi con questa scienza, che neanche al Quiz Show…
LATLETA Beh, anche i quiz sono un gioco, una sfida. Dunque potrei dirti: We can play Quiz Show”. Credo che anche in quei programmi recitino dei ruoli. Sai, il bravo presentatore, il concorrente simpatico ma imbranato, quello bravo ma odioso…
LATTORE Complimenti, hai già capito tutto. E poi, secondo me sono tutte truccate, quelle trasmissioni. Insomma, le risposte gliele dicono prima, per far vincere questo o quello. La storia dei telequiz è piena di scandali del genere… Perché secondo me in televisione recitano tutti, Basta metterli davanti a una telecamera e diventano tutte comparse, un gran teatrino! Ma anche nello sport le gare truccate non si contano, vero?
LATLETA Sì, ci sono delle combines, ma sono davvero poche perché quando qualcuno lo scopre ci arrabbiamo tutti da bestia: gli arbitri, il pubblico, le federazioni, e soprattutto gli atleti onesti, che sono la maggioranza.
LATTORE Ma mi prendi per scemo? Con la sudditanza psicologica degli arbitri di cui parlano sempre al Processo, con tutti gli scandali per il doping che riempiono i giornali!
LATLETA No, fermo! Guarda che mincazzo! Gli atleti seri e onesti, che – ripeto – sono la maggioranza, hanno altri sistemi per migliorare le loro prestazioni. Tanto per cominciare lallenamento, il training… Altro che doping…
LATTORE Beh, questa è unaltra parola che abbiamo in comune…
LATLETA Il doping? Certo, con quegli attorucoli ubriaconi e fumati che si credono rock star…
LATTORE A volte per andare in scena, per vincere la timidezza, cè bisogno di un aiutino. Sai, ti viene una di quelle paure…
LATLETA Ah, lo so bene, è capitato anche a me. Una gara importante, Era tutto a posto, ero preparatissima, ma allimprovviso mi sono sentita la testa vuota, non riuscivo più a pensare, ero come paralizzata. Avrei voluto essere ovunque – ma non lì…
LATTORE …e ti sentivi le gambe molli, e non potevi fare un passo né avanti né indietro… E quella bestia così nera che non la vedi, lanimale dalle cento teste pronto a cogliere il tuo più piccolo errore… Lo chiamano il trac, la paura da palcoscenico, quella che ti svuota il cervello e cancella la memoria…
LATLETA Forse ci siamo già conosciuti da qualche parte, io e te? Magari abbiamo già avuto qualche occasione dincontro…
LATTORE O di scontro. Chissà… Una specie di competizione. E proprio quello che vuol dire in latino competere”: cercare insieme.
LATLETA Ma la competizione è lotta, scontro, agonismo…
LATTORE E agonia, come nelle vere tragedie.
LATLETA Questa mi sembra un po forzata, ma ci penserò su.
FINE PRIMO ROUND
Vincitore del Primo Round
LATLETA LATTORE
SECONDO ROUND. LA TECNICA DEL PERFORMER
LATTORE Non so, ma dopo quello che ci siamo detti mi sembra di condividere un sacco di esperienze, con te.
LATLETA Che fai, ci provi?
LATTORE Non ancora, anche se hai un bel fisico, proprio come piace a me. Magra ma non scheletrica, mica come quelle anoressiche tristi che si vedono in giro. Poi – scusa la sincerità – ma quella tua pancia, piatta come una tavola, mi arrappa da bestia. Però a piacermi più di tutto è il modo in cui ti muovi, la consapevolezza che hai del tuo corpo. Lho notata subito, la si coglie in ogni gesto. Una qualità indispensabile a ogni bravo attore. Per arrivare a questa consapevolezza, noi atleti da palcoscenico seguiamo la stessa strada degli sportivi autentici, il training. Ecco, era questa la parola che…
LATLETA …ah, unaltra parola che abbiamo in comune… Vi allenate anche voi attori? Non lo sapevo.
LATTORE Pensa ai musicisti. Per suonare decentemente uno strumento, devono studiare ed esercitarsi per anni e anni. Per gli attori, per i danzatori o per i cantanti, il corpo e la voce sono lo strumento della loro arte. Anzi, direi di più: anche la loro anima, le loro emozioni, i loro ricordi sono strumenti della loro arte. Dunque…
LATLETA …dunque anche voi artisti fate il training…
LATTORE Beh, se vuoi cercare unaltra parola che abbiamo in comune, pensa al termine performer. Io e te siamo due performer, cioè dobbiamo compiere una serie di azioni precise e in qualche modo decise in anticipo. Perciò io e te, in quanto performer, dobbiamo conoscere la nostra tecnica ed essere allenati. Come tutti gli altri sportivi, musicisti, attori, danzatori…
LATLETA Non capisco. Un musicista o un ballerino, è chiaro che devono possedere una tecnica. Ma un attore – che sia al cinema o in teatro – deve prima di tutto apparire naturale. Per me un bravo attore devessere comè nella vita. E ogni tecnica toglie spontaneità e naturalezza.
LATTORE Non è così semplice. In scena la naturalezza è una conquista. Una conquista difficile. Per esempio, come fai a provare le emozioni di un personaggio probabilmente molto diverso da te? Come fa una bella ragazzona sportiva come te a diventare lambiziosa e assassina Lady Macbeth? O la tenera Giulietta?
LATLETA Scusa, ma che ne sai? Un po di ambizione e un qualche istinto omicida ce li ho anchio, sai? E posso anche innamorarmi – ma probabilmente non di te, caro il mio Romeo.
LATTORE Guarda, per diventare una Lady Macbeth minimamente credibile dovresti fare una bella fatica. E non sapresti da che parte cominciare.
LATLETA Senti, prova a prendere un esempio meno strampalato.
LATTORE Il problema non cambierebbe di molto, anzi. Sei sulla scena di un teatro, davanti a centinaia di persone ignte che ti fissano…
LATLETA Centinaia? Ma sei sicuro che queste folle verrebbero in teatro per vedermi recitare?
LATTORE Appunto, dovresti essere una brava attrice… Insomma, se tu fossi Giulietta lì, su questo palcoscenico, dovresti, che so, fingere di essere una ragazzina di quattordici anni che scopre per la prima volta laltro sesso, provare attrazione per me, desiderarmi, amarmi…
LATLETA Impossibile…
LATTORE Ecco, il teatro moderno è nato da problemi come questo, più o meno un secolo fa, in Russia.
LATLETA Perché non mi sono innamorata di te?
LATTORE No: ma proprio perché non sei innamorata di me, come può diventare credibile sulla scena il tuo amore di Giulietta per me, per Romeo? Per raggiungere questo obiettivo un tizio che si chiamava Stanislavskij ha inventato una specie di ginnastica dellanima, per permettere agli attori di costruire le emozioni dei loro personaggi attingendo alla memoria personale. Qualche tempo dopo un suo allievo – si chiamava Meierchold – si è accorto che non bastava allenare i ricordi e i sentimenti. Ha cominciato a studiare una serie di tecniche del corpo: così ha inventato una disciplina che si chiama biomeccanica, prendendo elementi dalle arti marziali, dalle tecniche orientali, e magari anche dallo sport… Qualche decennio più tardi, diciamo allinizio degli anni Sessanta, è arrivato Grotowski, il grande maestro polacco, che ha rivisitato a modo suo la lezione di Stanislavskij e Meierchold. Anche per lui il training era fondamentale: nel suo libro più famoso, Per un teatro povero, ci sono numerosi esercizi che i giovani teatranti del mondo intero hanno copiato e ripetuto con grande diligenza per decenni – ma senza raggiungere i risultati del suo Teatr Laboratorium… La questione laveva capita alla perfezione anche Antonin Artaud, il grande visionario del teatro Lattore è simile a un vero e proprio atleta fisico, ma con questo sorprendente correttivo: allorganismo atletico corrisponde in lui un organismo affettivo, parallelo allaltro, quasi il suo doppio benché non operante sullo stesso piano. Lattore è un atleta del cuore. (…) Tutti i mezzi della lotta, del pugilato, dei cento metri e del salto in alto trovano analogie organiche nellesercizio delle passioni; hanno gli stessi punti fisici di sostegno”. (Antonin Artaud, Unatletica affettiva, in Il teatro e il suo doppio, Einaudi, Torino, 1968, p. 242)
LATLETA Mamma mia, anche le citazioni! Come sei noioso! Ho capito due cose: primo che non mi innamoro di te, secondo che voi attori vi allenate. Bravissimi! Ma tu non ti alleni abbastanza, bello mio: un po di pancetta ti è rimasta. Però, dopo quello che hai detto sulla mia pancia, posso confessartelo: quei maschioni tutti muscoli e niente cervello dopo un po – diciamo dopo tre o quattro notti atleticamente gratificanti – mi annoiano…
LATTORE Guarda, un po di training lho fatto per davvero, perciò se vuoi possiamo fare una notte di prova, così scopri se ti annoio o no… E magari nel frattempo mi cala la panzetta.
LATLETA Una notte di ginnastica orizzontale, e ti lascerei lì come un torsolo smangiucchiato, caro il mio Don Giovanni. Ma nella tua petulante lezioncina cè una cosa che mi ha incuriosito. Noi sportivi nei nostri allenamenti abbiamo ripreso molte tecniche orientali. Il rilassamento, la respirazione eccetera sono diventati sempre più importanti. Hai visto come corrono i cento metri, oggi? La prossima volta osserva con attenzione la mascella inferiore dei centometristi, comè decontratta…
LATTORE Davvero? Non lo sapevo. Pensavo che correre veloce fosse solo una faccenda di muscoli muscoli e muscoli…
LATLETA No, ormai lo sanno tutti che la vera forza non è quella dei muscoli. O meglio, quella non basta. Anche perché la tensione della gara e lansia del risultato ti possono paralizzare. Per ottenere il massimo, non puoi sprecare neppure una briciola di energia e di concentrazione: dunque tutti i muscoli che non sono indispensabili devono essere rilassati, non devono opporre resistenza.
LATTORE Credo però ci sia una differenza, tra il mio training e il tuo. Sono stato qualche volta in palestra, e mi sembra che lì dentro il corpo venga scomposto, sminuzzato, sezionato muscolo dopo muscolo. Il corpo viene ridotto a una serie di funzioni specializzate e ciascuna di esse va essere ottimizzata per ottenere il massimo risultato. Dunque pompi pompi pompi un solo muscoletto alla volta. Invece a me, nel training, interessa di più sviluppare unidea unitaria del corpo. Unarmonia.
LATLETA Non ci avevo mai pensato. Anche se poi il coordinamento è senzaltro importante anche per un atleta.
LATTORE Sì, ma per un atleta anche il coordinamento diventa una funzione specialistica, da conquistare, quasi indipendente dalle altre.
LATLETA Scusa, non so se sono daccordo. Prova a vederla da un altro punto di vista, e magari ci capiamo meglio. Diciamo che ti sei allenato, hai fatto il tuo bravo training e dunque padroneggi la tecnica. Può essere la tecnica della pallavolo o quella della danza, non ha importanza. Per te è sufficiente?
LATTORE Se fai la ballerina di fila può bastare. E se vuoi fare la velina a Striscia la notizia è già fin troppo. Ma se vuoi diventare una vera stella, non basta. La tecnica ti porta solo là dove sono già arrivati gli altri. Al massimo diventi un virtuoso, tutta tecnica e niente anima. Se vuoi lasciare un segno, devi andare oltre.
LATLETA Esatto. A quel punto, è come se dimenticassi tutto quello che hai imparato. E a quel punto crei. E per questo che Maradona o Michael Jordan sono artisti, dal mio punto di vista.
FINE SECONDO ROUND
Vincitore del Secondo Round
LATLETA LATTORE
(continua)
Oliviero_Ponte_di_Pino
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